MILANO - Che Fabio avesse un talento da attore fuori dal comune, è
stato chiaro fin da quando ha cominciato a frequentare il laboratorio di
recitazione per disabili del Teatro delle Muse di Ancona, la sua città.
La conferma è arrivata dalla prima esibizione in pubblico. Il suo
regista, la ricorda ancora: «Eravamo a un festival per bambini e avevamo
messo in piedi uno spettacolo di teatro di strada. La gente si fermava a
guardarlo incantata. Perché lui è un clown perfetto. Un clown lunare,
come Pierrot. Ha un'espressività e una corporeità innate». Fabio, 36
anni, è il protagonista di "Voglio la luna",. L'attore è affetto dal
mosaicismo,( la forma meno comune della sindrome di Down). In questo
caso, non tutte le cellule dell'organismo hanno un cromosoma in più e
anche i tratti della sindrome (sia quelli fisici che il ritardo
mentale), variano a seconda della percentuale di cellule trisomiche,
ovvero quelle che presentano l'anomalia della sindrome di Down, rispetto
a quelle normali. Dopo aver studiato informatica alle scuole
superiori, Fabio ha lavorato come bidello nelle scuole. Qualche anno fa,
spinto da sua madre Christiane, ex massoterapeuta con la passione per
il teatro, ha partecipato al laboratorio teatrale per disabili e
promosso dal Teatro delle Muse di Ancona con la cooperativa Gemma in cui
vi partecipano giovani fra i 30 e i 40 anni, affetti da diverse
disabilità: dalla sclerosi multipla alla sindrome di Down. «All'inizio
Fabio non ci voleva venire, tanto che per convincerlo ho dovuto recitare
anch'io racconta Christiane “. Ora invece è molto felice. Ha trovato
la sua vera dimensione». Fabio, appassionato di informatica e di calcio,
ora fa l'attore a tempo pieno. E come tutti gli attori ha un sogno, che
ha confidato a sua madre e a suo padre Gabriele: «Chissà se un giorno
un regista mi noterà e lavorerò anche al cinema?». In Nella commedia
teatrale "Voglio la luna" Fabio interpreta un bambino che riesce a fare
una cosa impossibile: catturare la luna e portarla nella sua cameretta.
Alla fine però, scoprirà che il mondo senza luna non è più lo stesso e
deciderà di lasciarla andare, per condividere la sua luce con i bambini
del pubblico. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Pirata, è stato tra i
finalisti al Premio Scenario Infanzia 2010. «Spesso ai disabili vengono
proposti lavori manuali: fare le fotocopie alle pulizie, a volte il
rispondere al telefono, ma di rado si prendono in considerazione anche
le loro capacità comunicative. Farle emergere è quello che cerchiamo di
fare con i laboratori di recitazione “ spiegano Simone Guerro, il quale
ha scritto lo spettacolo insieme a Lucia Palozzi “. Fabio ha una
fisicità particolare e una capacità espressiva sconcertante. La sua
comunicazione corporea è piena di energia e ci ha lasciati subito a
bocca aperta». Da qui la decisione di provare a farlo esibire in
pubblico, insieme ad altri attori. «E qui lui ci ha sorpreso di nuovo,
dicendoci che quando vede gli occhi dei bambini che lo guardano non
sente più la stanchezza. Il pubblico, come uno specchio gli ha trasmesso
l'immagine di quello che stava eseguendo. E lui ha capito che era una
cosa bella e che quella gente era lì per lui. Lì abbiamo capito che era
in grado di sostenere un vero spettacolo da protagonista e così è nato
"Voglio la Luna"».
Fonte: http://www.rsmcampobasso.it
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