martedì 29 gennaio 2013

Antilingua per far accettare politiche e sostanze che impediscono la vita


Spiegata la trasformazione semantica dei concetti di concepimento e gravidanza

Anna Fusina
ROMA, Sunday, 27 January 2013 (Zenit.org).
É interessante esaminare come è avvenuta l’evoluzione semantica dei termini “concepimento” e “gravidanza”. Nel suo testo “The facts of life”, Brian Clowes ne analizza la genesi5. Antecedentemente al 1965 con il termine “concepimento” viene indicato il momento della fusione di un ovulo con lo spermatozoo (fecondazione) nella tuba di Falloppio.
Nel 1963, il Dipartimento della Salute, Istruzione e Welfare (HEW) degli Stati Uniti definisce “aborto” come “tutte le misure che possono pregiudicare la vitalità dello zigote in qualsiasi momento tra l’istante della fecondazione e il completamento del lavoro”.6
Le associazioni abortiste avevano capito che per rendere i prodotti abortivi accettabili per le donne a livello etico e poter aggirare le leggi volte a vietare l’aborto (la ricerca su questo tipo di prodotti era già in corso in Giappone ed in diversi paesi europei) era necessario un cambiamento di terminologia, atto a confondere il confine tra azione contraccettiva ed azione abortiva.
Ciò si poteva realizzare solamente trasformando la definizione di “concepimento” da momento della fecondazione (unione di spermatozoo e ovulo) a momento dell’impianto in utero dell’embrione, stabilendo così che se un dispositivo o farmaco avesse impedito l’annidamento, non si sarebbe verificato un aborto.
Storicamente questo cambiamento semantico affonda le proprie radici in un Congresso che ebbe luogo nel 1959, organizzato congiuntamente dalla Planned Parenthood e dalla Population Council, entrambe associazioni abortiste. In quel convegno il Dott. Bent Bowing, un ricercatore svedese, sostenne la necessità di modificare la definizione di concepimento, spostando il momento del concepimento da quando avviene la fecondazione a quando si è verificato l’impianto: ”whether eventual control of implantation can be reserved the social advantage of being considered to prevent conception rather than to destroy an established pregnancy could depend upon something so simple as a prudent habith of speech.”7che al controllo dell’impianto [del concepito nell’endometrio (n.d.r.)] possa essere riservata la funzione socialmente vantaggiosa di poter impedire il concepimento e non quella di interrompere una gravidanza in corso, potrebbe dipendere da qualcosa di così semplice come l’abitudine di prudenza verbale.”
Una questione di “prudenza verbale”: è sicuramente più conveniente dire che la gravidanza inizia con l’impianto perché ciò ci consente di agire sul concepito nella sua fase pre-impianto. Dopo pochissimo tempo, nel 1962, la Dott.ssa Mary Calderone, allora direttore medico di Planned Parenthood dice: ”if it turns out that these intrauterine devices operate as abortifaciens, not only the Catholic Church will be against them, but Protestant churches as well”.8: ”Se si scopre che questi dispositivi intrauterini (ricordiamo che a quel tempo si parlava molto di spirale) agiscono come abortivi, non solo avremo contro la Chiesa cattolica ma pure le Chiese protestanti”.
Nel simposio della Population Council del 1964, il dott. Samuel Wishik sottolinea che l’accettazione o il rifiuto del controllo delle nascite potrebbe dipendere dal fatto che esso abbia causato o meno un aborto precoce. Nel 1964 Christopher Tietze del Planned Parenthood ePopulation Council, sacerdote della libertà procreativa, spinge questa propaganda ulteriormente. Infatti, dopo aver notato che molti esperti religiosi e giuridici accettavano il consenso medico, dice: “if a medical consensus develops and is mantained that pregnancy, and therefore life, begins at implantation, eventually our brothers from the other faculties will listen.” 9: “Se si sviluppa un consenso medico e si sostiene che la vita, e quindi la gravidanza, comincia dall’impianto, alla fine i nostri fratelli delle altre facoltà ascolteranno.
Tiezte avrebbe poi vinto la Planned Parenthood Federation of America Award Margareth Sangerper contributi eccezionali al movimento pro-aborto. Alla fine le associazioni abortiste raggiungono il loro obiettivo: il cambiamento di terminologia. Nel 1965 infatti l’American College of Obstetricians and Gynecologists(ACOG), la maggiore organizzazione di ginecologi negli U.S.A., pubblica il suo primo Terminology Bulletin(Bollettino di terminologia) introducendo abilmente una profonda trasformazione semantica: viene stabilito che il concepimento è l’impianto di un ovulo fecondato, cioè il momento in cui esso si annida nell’utero materno.10
Con il termine “fecondazione” (indicata nel mondo anglosassone con “fertilization”) si intende ancora la singamia, cioè il processo che inizia con la penetrazione dell’ovocita da parte dello spermatozoo e la fusione dei pronuclei maschile e femminile, ma il concepimento(“conception”), da questo momento, non è più identificato con la fecondazione, ma con l’impianto dell’embrione.
Nel Bollettino terminologico dell’ ACOG vengono coniati altri due termini fuorvianti nei confronti dell’aborto precoce: “post-conceptive contraception” e “post-conceptive fertility control”.11
Nel 1972 l’ACOG ridefinisce conseguentemente anche il concetto di gravidanza: con il termine “gravidanza” viene indicato il periodo che inizia con l’annidamento dell’embrione in utero e che termina con il parto.12
Si tratta di metamorfosi semantiche non suffragate in alcun modo da nuove acquisizioni scientifiche. Si possono considerare piuttosto manipolazioni verbali di carattere strumentale. Come abbiamo visto, si voleva riuscire a ridurre la resistenza avverso l’utilizzo di alcuni prodotti con meccanismo d’azione intercettivo (cioè abortivo), includendoli nella categoria dei contraccettivi in senso stretto, per poter così affermare che un prodotto ad azione antinidatoria non è abortivo.
Non tutti accettano queste manipolazioni semantiche. Il Dott. Richard Sosnowski, capo dellaSouthern Association of Obstetricians and Ginecologists e membro di ACOG, evidenzia chiaramente questa strategia nel suo discorso presidenziale del 1984 e si dice preoccupato: ” (…) that with no scientific evidence to validate the change, the definition of conception as the successful spermatic penetration of an ovum was redefined as the implantation of a fertilized ovum. It appears to me that the only reason for this was the dilemma produced by the possibility that the intrauterine contraceptive device might function as an abortifacient.”13: “(…) che, senza prove scientifiche per convalidarne la modifica, la definizione del concepimento, intesa come successo della penetrazione dello sperma nella cellula uovo è stata ridefinita come l’impianto di un ovulo fecondato. Mi sembra che l’unica ragione per questo era il dilemma prodotto dalla possibilità che il dispositivo contraccettivo intrauterino potesse funzionare come un abortivo.“
Non c’è dunque nessun contenuto scientifico nel cambiamento, non c’è nessuna valenza descrittiva, ma ovviamente una valenza di tipo manipolatoria, “operativa”. La scienza dimostra che la vita inizia dal concepimento, identificato come il momento della fecondazione, quando spermatozoo e ovulo si uniscono, formando uno zigote. Testi di embriologia attualmente utilizzati nell’insegnamento universitario lo riportano.14
Nel 1998 Joseph A.Spinnato, del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Louisville, pubblica uno studio il cui scopo è quello di valutare l'uso della definizione di concepimento dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) nella pratica clinica dei suoi membri e di esplorare le implicazioni delle diverse definizioni di concepimento e di gravidanza in rapporto al processo di formazione del consenso informato.15
Viene inviato un sondaggio a 112 membri dell’Ob/Gyn Society di Louisville chiedendo quale definizione del concepimento essi abbiano usato nella loro pratica clinica e quando hanno ritenuto che la gravidanza abbia avuto inizio. Sono pervenute le risposte dall’86% (96 su 112) dei soci. Un totale del 73% (70 su 96) (95% CI 69-77%) dei soci ha indicato che il concepimento era un sinonimo per indicare la fecondazione, e il 24% (23 su 96) (95% CI 21-28%) ha indicato che concepimento era sinonimo di impianto. Tra i membri dell’ACOG, il 50% (48 su 96) ha indicato che la gravidanza inizia con la fecondazione, e il 48% (46 su 96) ha indicato che la gravidanza inizia con l'impianto.
Lo studio conclude che, potenzialmente, il processo del consenso informato è compromesso da queste ambiguità ed invita l’ACOG a riconsiderare le sue definizioni.
(L’articolo pubblicato qui è parte della tesi di Anna Fusina per il corso di perfezionamento in Bioetica Dipartimento FISSPA, Sezione di Filosofia della Universitò degli Studi di Padova. Titolo: ellaOne®: LA “PILLOLA DEI 5 GIORNI DOPO”. Aspetti scientifici, giuridici ed etici. Direttore del corso: Prof. VIAFORA CORRADO)
*
NOTE
5 Brian Clowes, The Facts of Life, HLI, Virginia 2001, Chapter 2 in www.hli.org/index.php/the-facts-of-life/245?task=view
6 Brian Clowes, The Facts of Life, HLI, Virginia 2001, Chapter 2 in www.hli.org/index.php/the-facts-of-life/245?task=view
7 ALL, A declaration of life by pro-life physicians, 1 gennaio 2000 in http://www.all.org/article/index/id/MjUxNQ/
8 ALL, A declaration of life by pro-life physicians, 1 gennaio 2000 in http://www.all.org/article/index/id/MjUxNQ/
9 Paul Pauker, Abortion, Birth Control, and Medical Deception, in http://liveactionnews.org/investigative/fact-check/abortion-birth-control-and-medical-deception/
10 Brian Clowes, The Facts of Life, HLI, Virginia 2001, Chapter 2 in www.hli.org/index.php/the-facts-of-life/245?task=view
11 Brian Clowes, The Facts of Life, op. cit., Chapter 2
12 Brian Clowes, The Facts of Life, op. cit., Chapter 2
13 Brian Clowes, The Facts of Life, HLI, Virginia 2001, Chapter 2 in www.hli.org/index.php/the-facts-of-life/245?task=view
14 Cfr. Keith Moore and T.V.N. Persaud, Before We Are Born: Essentials of Embryology and Birth Defects 5th ed. (Philadelphia: W.B. Saunders Company), 1998, p. 36: “Although human development is usually divided into prenatal (before birth) and postnatal (after birth) periods, development is a continuum that begins at fertilization (conception”) in www.unmaskingchoice.ca/training/classroom/science; Keith L. Moore, T.V.N. Persaud, The Developing Human: Clinically Oriented Embriology (Philadelphia: Saunders, 1998, p. 2-18 (ed. italiana: Moore – Persaud, Lo sviluppo prenatale dell’uomo, EdiSes 2009): “ [lo zigote]deriva dall’unione di un oocita e d uno spermatozoo” (...) Uno zigote è l’inizio di un nuovo essere umano. Lo sviluppo umano inizia dalla fecondazione, il processo durante il quale un gamete maschile o spermatozoo si unisce con un gamete femminile o oocita per formare una singola cellula chiamata zigote.(…) questa cellula totipotente, altamente specializzata, segna l’inizio di ognuno di noi come un individuo univoco” in www.termpaperwarehouse.com/essay-on/Abortion-Is-It-Moral-Or/48874  G. Goglia, Embriologia umana, Piccin Nuova Libraria, Padova, 1997, Cap.1: “Il primo atto della costituzione di un nuovo individuo è rappresentato dalla fecondazione la quale consiste nella fusione di due speciali cellule, l’una di origine paterna detta spermatozoo, l’altra di origine materna detta ovocita”; Thomas W. Sadler, Embriologia medica di Langman ( ed. it. a cura di Raffaele De Caro e Sergio Galli), Elsevier Masson srl, Milano 2009, p. 11: “Lo sviluppo di un essere umano comincia con la fecondazione, un processo mediante il quale lo spermatozoo maschile e l’oocita femminile si uniscono per dare origine a un nuovo organismo, lo zigote.”
15 Joseph A. Spinnato, Informed consent and the ridefinig of Conception: A decision illconceived? in Journal of Maternal and Neonatal Medicine, 1998, vol. 7, No. 6, pp. 264-268 








lunedì 28 gennaio 2013

Dal concepimento alla nascita: l’anatomia della gravidanza nel libro interattivo di Alexander Tsiaras.

La gravidanza, la nascita di una vita, sono temi estremamente affascinanti anche per chi li studia e non solo per chi li vive.
Come si forma una nuova vita e i cambiamenti che avvengono nel corpo  della futura mamma in cui tutto è studiato nei minimi dettagli al fine del successo riproduttivo,  rappresentano per me un miracolo di perfezione. Quando studiavo la vita a livello cellulare, ero sempre accompagnata da stupore . E lo stupore ce l’ho anche ora quando vedo le foto di piccoli neonati che solo 9 mesi prima erano una cellulina infinitesimale e ora solo lì che ci guardano con i loro  grandi occhioni che ci conquistano al primo sguardo.
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Come si forma la vita e tutte le sue tappe di sviluppo nel pancione della mamma, sono state oggetto di uno studio approfondito da parte di  Alexander Tsiaras.
Lo scienziato ha trascorso  gran parte degli ultimi 10 anni studiano la biologia dello sviluppo, un campo  a dir poco entusiasmante. Grazie ad attrezzature sofisticatissime messe a disposizione da TheVisualMD è stato possibile studiare come un bambino si  sviluppa a partire dalla singola cellula. Alexander ha detto di essersi sentito privilegiato nel poter assistere ed osservare  tutto il processo che porta dal concepimento alla nascita e capire i vari meccanismi che permettono di istruire ogni cellula embrionale a diventare una particolare cellula con delle  funzioni specifiche.
Un esempio? Pensiamo ai polmoni che si sviluppano  nella 7°, 8° e 9° settimana di gravidanza. E’  un processo che se ci pensate  non è assolutamente banale. I polmoni destro e sinistro non sono uguali. Quello destro è formato da tre lobi, quello sinistro solo da 2 per lasciare lo spazio al cuore. Un’asimmetria essenziale per permettere alle cellule cardiache di formare un organo fondamentale per l’esistenza. Organizzazione e precisione millimetrica stupefacente.
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La realizzazione delle immagini è frutto non solo di sofisticate apparecchiature ma anche di un lavoro certosino. Sono state realizzate  migliaia di scansioni per raccogliere ogni micrometro di sviluppo del tessuto embrionale e fetale. Queste immagini si possono ammirare in un libro interattivo disponibile su iTunes.
E’ un lavoro straordinario che vale quei 10 euro spesi. Questo non è un post sponsorizzato, non ricevo nulla dalla vendita del libro. E’ semplicemente un consiglio spassionato  da parte mia per tutte le mamme e le future mamme. Per assaporare ancora di più la meraviglia della vita e comprendere pienamente quello che sta accadendo al nostro corpo e al bambino che sta crescendo dentro di noi.  Il libro è in inglese e quindi se per voi questo non è un problema, ve lo consiglio caldamente!
Ecco un paio di screenshot fatti  dal mio iPad:
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Questo lavoro interattivo appositamente sviluppato  per iPad segue di dieci anni  la pubblicazione del suo libro dal concepimento alla nascita: A Life Unfolds, con il quale Alexander Tsiaras cambiato per sempre il nostro modo di percepire la vita all’interno del grembo materno. Grazie alle notevoli innovazioni tecnologiche possiamo ora di vedere, con dettagli incredibili,come si svolge il processo della vita: i primi battiti del cuore a 21 giorni, i movimenti incerti di minuscole braccia e gambe e  la complessità della crescita del cervello durante i 9 mesi tanto per citare alcuni esempi. 
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Tutti questi studi hanno permesso anche ad Alexander di capire quanto lo stile di vita possa influire su una gravidanza e quanto sia importante uno stile di vita sano per diminuire la probabilità di comparsa di patologie che potrebbero comprometterla o compromettere la salute del futuro bambino negli anni a venire.
Più vanno avanti le ricerche infatti e più risulta evidente che gli embrioni  sono esposti sempre più frequentemente  a livelli tropo alti per l’ambiente fetale,  di zuccheri e insulina : e ciò potrebbe rendere i futuri bimbi più predisposti a  disordini metabolici durante la loro cresciuta.
Tutti questi studi non solo ci deliziano gli occhi con immagini straordinarie ma possono far capire ai ricercatori quanti e quali siano i pericoli a cui un bimbo è soggetto ancora all’interno del pancione.
Questa ricerca, spiega Alexander, ha portato loro a individuare alcuni responsabili che possono influire sulla salute del futuro bambino  come gli zuccheri particolarmente raffinati e gli amidi raffinati.
Prossimo step quindi la comprensione di tutti i processi metabolici  e della loro influenza sullo sviluppo per poter ambire un giorno alla possibilità che un bimbo possa crescere in un “ambiente sano”anche all’interno dell’utero di mamma.
Photo credits: TheVisualMD.com

http://www.periodofertile.it/




Reportage da un pancione: dal concepimento alla nascita





Le incredibili immagini in 3D dello sviluppo di un embrione. Un diario dal concepimento alla nascita (le immagini della pancia iniziano dal secondo minuto).

Immagini straordinarie, realizzate con tecniche incredibili ci permettono di seguire lo sviluppo di un embrione. Sono state sviluppate da Alexander Tsiaras, un medico dell'Univeristà di Yale (USA) e dalla Nasa.
In questa conferenza TED, Tsiaras spiega come diverse tecniche vengono utilizzate e raccolte per creare delle spettacolari immagini.
E poi mostra il suo reportage dal pancione (dal minuto 1.58), con dozzine di curiosità sulle fasi di sviluppo della vita.

TED - per i non addetti ai lavori - è un'organizzazione non-profit il cui scopo è "la diffusione delle idee", attraverso conferenze internazionali (leggi).

Qui sotto la trascrizione della conferenza (il video è sottotitolato. Se non appaiono i sottotitoli schiaccia pausa e poi play). 
Mi è stata offerta una cattedra come professore associato di medicina e capo della visualizzazione scientifica all'università di Yale nel dipartimento di medicina. E il mio lavoro consisteva nello scrivere algoritmi e codici per la NASA, per fare interventi chirurgici virtuali in previsione delle necessità degli gli astronauti che andranno nella profondità spaziale, in modo da poter essere contenuti in capsule robotiche. Una delle cose affascinanti era vedere, utilizzando nuovi tipi di tecnologie di scansione, cose mai viste prima... voglio dire, non solo nella cura delle malattie, ma anche la possibilità di vedere degli aspetti del corpo che ci lasciavano meravigliati.

Mi ricordo una delle prime volte in cui stavamo osservando il collagene. Tutto il vostro corpo, tutte le sue parti... i capelli, la pelle, le ossa, le unghie... tutto è fatto di collagene. E' una specie di struttura a corda che ruota e gira in questo modo. E l'unico posto dove il collagene cambia la sua struttura è nella cornea dell'occhio. Nel vostro occhio, prende la forma di una griglia, e quindi diventa trasparente, al contrario di opaco. E' una struttura organizzata così perfettamente che era difficile non attribuirla a un intervento divinino. Perché continuavamo a vederla più e più volte in diverse parti del corpo.

Una delle opportunità che ho avuto è stata incontrare una persona che lavorava con una interessante macchina di produzione immagini a risonanza micromagnetica presso il NIH (Istituto Nazionale della Salute). Quello che volevamo fare era scanerizzare un nuovo progetto sullo sviluppo del feto dal concepimento alla nascita utilizzando questo tipo di nuove tecnologie. Così ho codificato gli algoritmi, mentre lui... Paul Lauterbur... ha costruito l'hardware che poi ha vinto il premio Nobel per aver inventato la risonanza magnetica. Io ho raccolto i dati. Ora vi faccio vedere il video promozionale "Dal concepimento alla nascita".

(Musica)

Testo del video: "Dal concepimento alla nascita" Ovocito Spermatozoo L'ovulo inseminato 24 ore: La prima divisione del bambino L'ovulo inseminato si divide poche ore dopo la fusione ... E continua a dividersi ogni 12 - 15 ore. L'embrione Il sacco vitellino ancora alimenta il Bimbo. 25 Giorni: Lo sviluppo delle cavità del cuore 32 Giorni: Lo sviluppo delle braccia e le mani 36 Giorni: Formazione delle vertebre primitive Queste settimane sono il periodo di sviluppo più rapido del feto. Se il feto continuasse a crescere a questa velocità per tutti nove mesi, peserebbe una tonnellata e mezzo alla nascita. 45 Giorni Il cuore dell'embrione batte due volte più veloce del cuore della madre. 51 Giorni 52 Giorni: Lo sviluppo della retina, del naso e delle dita Il movimento continuo del feto nell'utero è necessario per la sua crescita muscolare e scheletrica. 12 Settimane: Genitali indifferenti... il sesso ancora da determinare 8 Mesi Il parto: la fase di espulsione Il momento della nascita

(Applausi)

Alexander Tsiaras: Grazie. Ma come potete vedere, quando iniziate davvero a lavorare su questi dati, è proprio spettacolare. Man mano che continuavamo la scansione, lavorando su questo progetto guardando queste due semplici cellule che producono questo incredibile tipo di congegno che diventerà la magia che siete. E man mano che continuavamo a lavorare su questi dati, osservando dei piccoli cluster del corpo, questi piccoli pezzi del tessuto che erano un trofoblasto venuto fuori da una blastocisti, tutto a un tratto scavandosi un passaggio nell'utero e dicendo: "Sono qui per rimanere." E' tutto come un'improvvisa conversazione e comunicazione con gli estrogeni, il progesterone, come se dicesse: "Sono qui per rimanere, piantatemi" formando questo incredibile feto trilineare che in 44 giorni diventerà qualcosa di riconoscibile e poi tra nove settimane diventa un vero e proprio essere umano. La meraviglia di queste informazioni: In che modo effettivamente funziona questo meccanismo biologico all'interno del nostro corpo per farci veramente osservare queste informazioni?

Ora vi faccio vedere una cosa veramente unica. Ecco il cuore umano a 25 settimane. Fondamentalmente sono solo due filoni. E come questo magnifico origami le cellule si sviluppano a una velocità di 1 milione di cellule al secondo per 4 settimane, come se si piegasse su se stessa. Nel giro di cinque settimane è possibile vedere il primo atrio e i primi ventricoli. Sei settimane, queste pieghe si stanno formando con la papilla all'interno del cuore davvero in grado di chiudere ognuna di quelle valvole nel cuore fino ad avere un cuore completamente formato... e poi lo sviluppo di tutto il corpo umano. La magia di questi meccanismi all'interno di ogni struttura genetica dice esattamente dove dovrebbe andare questa cellula nervosa... la complessità di questi modelli matematici che determinano come tutto questo accada sono al di là della comprensione umana.

Pur essendo un matematico, mi chiedo, con meraviglia come queste serie di istruzioni non compiono mai errori, costruendo quello che siamo noi? E' un mistero, è una magia, è il divino. Cominciamo a dare uno sguardo alla vita adulta. Guardate questo piccolo gruppo di capillari. E' solo una piccola sottostruttura, microscopica. Ma fondamentalmente nel momento in cui a nove mesi venite alla luce, avete quasi 60.000 miglia di vasi nel vostro corpo. Devo dire che di loro è visibile solo un miglio. 59,999 miglia che fondamentalmente portano sostanze nutritive ed eliminano quelle rifiutate dal corpo. La complessità di questa costruzione all'interno di un singolo sistema è, di nuovo, al di là di ogni comprensione o di qualsiasi teoria matematica esistente oggi.

E questa serie di istruzioni, dal cervello a ogni altra parte del corpo... guardate la complessità delle pieghe. Dove questa intelligenza nel sapere che una piega può in effetti contenere più informazioni, in modo che potete proprio vedere il cervello del bambino crescere... questa è una delle cose di cui ci stiamo occupando adesso. Stiamo in realtà lanciando due nuovi studi scanerizzando i cervelli dei bambini dal momento in cui sono nati. Ogni sei mesi, finché non hanno sei anni... cercheremo di osservare fino a circa 250 bambini... guardando esattamente come le circonvoluzioni e i solchi del cervello si piegano per vedere come questo sviluppo magnifico si trasformi in memoria e nella meraviglia di quello che siamo.

E non è solo la nostra esistenza, ma come fa il corpo della donna a capire di avere la struttura genetica che non solo costruisce la sua, ma che è anche dotata di comprensione che le permette di diventare un sistema immunitario, cardiovascolare in movimento, in poche parole un sistema mobile che può effettivamente nutrire, curare questo bambino con questa meraviglia che è, ancora, al di là della nostra comprensione... la magia che è l'esistenza, che siamo noi?

Grazie.

(Applausi)

da http://www.focus.it/scienza/sessualita/dal-concepimento-alla-nascita_C7.aspx

sabato 19 gennaio 2013

L’occhio impara a vedere già nel feto

Cruciale l’esposizione alla luce durante la gravidanza
Un gruppo di ricercatori americani del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center e dell’università della California a San Francisco hanno scoperto che già nello sviluppo del feto gli occhi imparano a vedere e per un sano sviluppo dell’occhio sarebbe cruciale l’esposizione alla luce durante la gravidanza.

La ricerca, pubblicata su Nature, aiuta a comprendere meglio alcune malattie dell’occhio e in particolare una malattia chiamata retinopatia del prematuro che rende cechi i bambini nati prematuri.

La scoperta «cambia in modo fondamentale la nostra comprensione di come si sviluppa la retina» osserva uno degli autori, Richard Lang, dell’Hospital Medical Center. «Abbiamo identificato - prosegue - un meccanismo di risposta alla luce che controlla il numero dei neuroni che controllano la retina. Questo meccanismo incide sullo sviluppo della vascolarizzazione, ossia dei vasi sanguigni che irrorano l’occhio, ed è importante perché molti disturbi dell’occhio dipendono dalla vascolarizzazione».

Per osservare gli effetti della luce sullo sviluppo vascolare dell’occhio nel feto, i ricercatori hanno condotto esperimenti su topi. Gli animali sono stati divisi in due gruppi e seguiti da inizio a fine gestazione: alcuni sono stati allevati al buio, altri in un normale ciclo giorno-notte.

È stato scoperto che le particelle della luce, ossia i fotoni, attivano una proteina chiamata melanopsina direttamente nel feto, non nella madre, per avviare il normale sviluppo dei vasi sanguigni degli occhi e dei neuroni della retina.
Inoltre, è stato scoperto che per uno sviluppo sano dell’occhio è importante che un numero sufficiente di fotoni entri nel corpo della madre negli ultimi mesi di gestazione, che corrispondono a circa 16 giorni di gestazione nella gravidanza del topo.

«Diverse fasi di sviluppo dell’occhio del topo si verificano dopo la nascita» osserva un altro degli autori, David Copenhagen. «A causa di questo, abbiamo sempre ipotizzato che se la luce gioca un ruolo nello sviluppo dell’occhio, questo dovrebbe avvenire solo dopo la nascita».

fonte: lastampa.it

ellaOne®: LA “PILLOLA DEI 5 GIORNI DOPO” - Aspetti scientifici, giuridici ed etici

Tesi Corso Perfezionamento in Bioetica di Anna Fusina 

Vai al documento

sabato 12 gennaio 2013

La scienza contro i “pro-choice”: l’aborto aggrava la salute psichica della donna

Nelle legislazioni dei paesi in cui si può abortire liberamente, la tutela della salute psichica della donna è una delle motivazioni più ricorrenti per giustificare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. L’aborto sembra però adempiere allo scopo opposto: praticato per la salvaguardia della salute mentale delle donne, comporta un aumento considerevole del rischio di incorrere in problemi psichici.
Negli ultimi anni, infatti, diversi studi hanno analizzato la ricorrenza delle malattie mentali nel periodo post-aborto. Ultimo in ordine di tempo quello pubblicato dalla rivista medica peer-rewieved “The British Journal of Psychiatry” a cura della professoressa Coleman della Bowling Green State University. La ricercatrice statunitense si è occupata della revisione dei dati di 22 studi su quasi novecentomila donne, di cui 163.831 con una interruzione di gravidanza alle spalle. Numeri che fanno di questo articolo la più ampia relazione per la valutazione dell’impatto dell’aborto sui disturbi mentali. Un lavoro importante dunque, con una conclusione allarmante: per le donne che si sono sottoposte ad un aborto è aumentato del 81% il rischio di problemi di salute mentale. Aumentano sensibilmente anche il rischio di cadere in depressione e quello di incorrere in disturbi d’ansia. Più che raddoppiato, invece, il rischio di suicidi; sul fronte delle dipendenze sale del 110% il rischio di alcoolismo e addirittura del 230% quello del consumo di marijuana.  I risultati sono coerenti con uno studio realizzato sempre dalla Coleman, nel 2005, dal quale si evince una chiara correlazione tra aborto indotto e aumento di problemi psicologici.
La prospettiva del ricorso all’aborto per salvaguardare la salute psichica sembra essere sconfessata anche dagli studi di altri ricercatori, come quello del team guidato dalla ricercatrice canadese Mota, che ha compiuto uno studio su un campione rappresentativo della popolazione statunitense pubblicato nel 2010. Queste le conclusioni: «Il nostro studio conferma una forte associazione tra aborto e disordini mentali». Tra le donne che erano passate da una esperienza di aborto indotto è stato osservato un aumento del 61% della fobia sociale e del 59% del rischio di propositi di suicidio, mentre salivano vertiginosamente del 261% il rischio di alcoolismo e del 313% quello della dipendenza da stupefacenti.  Risultati coerenti con quelli ottenuti nel 2009 e pubblicati sulla Revista da Associação Médica Brasileira (RAMB), dove si mostra che le donne che hanno avuto un aborto indotto hanno maggiori tassi di ansia, depressione, sentimenti problematici e bisognose di un sostegno psicologico. Lo stesso è stato riportato maggio 2008, su Gynécologie obstétrique et fertilité, il mensile di informazione scientifica dei medici francesi, dove i risultati rivelano il trauma psicologico causato dall’aborto “terapeutico”: significativo disagio vissuto dalla donna, accentuato dall’onnipresente senso di colpa e sintomi persistenti di ansia e depressione.
In un recente articolo significativamente intitolato “La menzogna dell’aborto che cura”  il dottor Renzo Puccetti, specialista in Medicina Interna e membro dell’Unità di Ricerca della European Medical Association, conclude scrivendo: «allo stato delle conoscenze è incontestabile anche per gli stessi abortisti che l’aborto non è per niente terapeutico; a livello di salute pubblica costituisce una procedura per le donne di nessuna utilità al fine della salvaguardia della loro salute mentale, si tratta in sostanza di una procedura futile. A livello fattuale il “serio pericolo per la salute della donna” posto a giustificazione della richiesta di aborto dalla legge italiana non riceve alcuna mitigazione dall’aborto. Vorrà il mondo della politica, dell’informazione, della cultura, della legge prenderne atto e trarne le logiche conseguenze?».

Maurizio Ravasio

http://www.uccronline.it

giovedì 10 gennaio 2013

Assegno maternità, bonus bebè e fondo nuovi nati: le indicazioni per richiederli


Che agevolazioni economiche vi sono quando nasce un bambino? Spesso si fa molta confusione tra assegni di maternità, bonus bebè e simili.
Preliminarmente pare opportuno chiarire che assegno di maternità e bonus bebè sono due cose distinte. Infatti l’assegno di maternità spetta a tutte le donne in possesso di determinati requisiti, mentre il bonus bebè viene gestito in maniera differente da regione a regione.
Innanzitutto analizziamo gli assegni di maternità. Essi sono di due tipi: vi è quello statale, e quello comunale.
I requisiti per richiederli sono molteplici, ma in generale si possono suddividere sulla base dell’ente che li eroga; vediamo i più importanti:

 A- Assegno di maternità erogato dallo Stato:

può essere richiesto dalla madre, anche adottiva, oppure dal padre solo in presenza di determinati requisiti (abbandono del figlio da parte della madre o affidamento esclusivo del figlio al padre; decesso della madre naturale o di quella adottiva o affidataria preadottiva).
Per poter richiedere l’assegno di maternità dallo Stato, la madre, se lavoratrice, deve avere almeno 3 mesi di contribuzione per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti il parto o l’effettivo ingresso del bambino in famiglia in caso di adozione. Qualora la donna abbia svolto un’attività lavorativa di almeno 3 mesi e poi abbia perso il diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali, il periodo intercorrente tra la data della perdita del diritto e la data del parto (o dell’effettivo ingresso in famiglia del bambino in caso di adozione o affidamento) non deve essere superiore al periodo di fruizione delle prestazioni godute e comunque non superiore a 9 mesi. Infine, se la madre durante il periodo di gravidanza ha cessato di lavorare per recesso, anche volontario, dal rapporto di lavoro, deve poter far valere 3 mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai 9 mesi antecedenti al parto. (Il discorso cambia leggermente qualora la madre abbia usufruito di determinate prestazioni economiche (mobilità – disoccupazione ordinaria o con requisiti ridotti – CIGO o CIGS – malattia – maternità – ASU o LPU).)
La domanda tesa ad ottenere l’assegno di maternità dello Stato deve essere presentata presso la sede INPS di competenza entro il termine perentorio di 6 mesi dalla nascita del bambino, o dall’ingresso del minore nella famiglia, qualora si tratti di adozione o affidamento.

 B – Assegno di maternità erogato dai Comuni:

Questo tipo di assegno spetta alle madri non lavoratrici, e alle madri lavoratrici che non abbiamo però diritto all’indennità erogata dall’INPS o alla retribuzione nel periodo di astensione per maternità.
Può essere richiesto dalle madri che abbiano la cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria ma che, in quest’ultimo caso, siano in possesso della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Requisito comune è la residenza in Italia al momento del parto.
L’erogazione di questo assegno è subordinata alla presenza di un requisito economico: è necessario, infatti, che il reddito ed il patrimonio posseduti dal nucleo familiare della madre al momento della data della domanda di assegno siano inferiori ad un determinato valore ISE (Indicatore della Situazione Economica) predeterminato[ii].
Attualmente l’importo dell’assegno comunale (in misura piena) è pari ad € 311,27 mensili, per complessivi € 1.556,35 (€ 311,27 per 5 mesi).
La domanda deve essere presentata presso il proprio comune di residenza, entro il termine di sei mesi dalla nascita del bambino (o dall’ingresso del minore nella famiglia, in caso di adozione o affidamento).

 Che cos’è, invece, il bonus bebè?

In generale, possiamo dire che è un assegno una tantum che viene concesso in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio. Non vi è però una regolamentazione unitaria: ogni regione e/o comune decide se erogarlo (qualora possieda fondi sufficienti), quanto erogare, e le modalità di fruizione[iii].

 Fondo di credito per i nuovi nati

Opera su tutto il territorio nazionale, invece, il Fondo di credito per i nuovi nati. Le famiglie nelle quali nasce un bambino potranno ottenere un prestito per un ammontare fino a € 5.000 da restituire entro al massimo 5 anni. Il prestito è particolarmente favorevole poiché le banche e gli intermediari finanziari che aderiscono all’iniziativa si sono impegnati ad applicare ai finanziamenti garantiti dal Fondo un tasso annuo effettivo globale (TAEG) fisso non superiore al 50% del tasso effettivo globale medio (TEGM) sui prestiti personali, in vigore al momento in cui il prestito è concesso[iv].
L’elenco degli Istituti di credito che aderiscono al Fondo è consultabile alla pagina http://www.fondonuovinati.it/elenco_banche.html.

Dott.ssa Nadia Andriolo

     http://www.inps.it/portale/default.aspx?lastMenu=5690&iMenu=1&iNodo=5690&p1=2

da www.periodofertile.it

venerdì 4 gennaio 2013

I suoi primi nove mesi

Sempre più studi danno risalto alle esperienze del nascituro. Che sente, si emoziona. E dialoga con mamma e papà.
Chissà per quanto tempo le mamme hanno tenuto per sé questo segreto: che il bambino che stava crescendo dentro di loro, avesse già una personalità, uno stile proprio, e che con loro condividesse sensazioni, sogni, insomma che in molti modi già comunicasse. Probabilmente per tutto il tempo in cui la scienza (al maschile) proclamava che il bambino alla nascita era “tabula rasa”, un terreno vergine su cui solo a poco a poco l’ambiente avrebbe potuto finalmente agire, le mamme saranno state zitte, coltivando le proprie sensazioni.
Ma oggi anche la “scienza ufficiale” dà loro ragione: “Ormai dalla metà degli anni Ottanta  sappiamo con sicurezza che il bambino prima della nascita avverte sensazioni e sperimenta situazioni che gli servono sia per il suo sviluppo sia come una sorta di preparazione alla vita post-natale”, spiega il dottor Carlo Bellieni, neonatologo presso l’Unità operativa di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Siena, coordinatore di uno studio dell’Università di Siena sulla memoria pre-natale. <<Infatti, non solo nel bambino si attiva molto presto la capacità di rispondere agli stimoli, ma questo sistema è anche, per così dire, “ridondante”, il che rende alcune sue percezioni sensoriali particolarmente acute”.
Ma che cosa, esattamente, è in grado di percepire il feto? <<Non dobbiamo immaginare l’ambiente uterino come una cassaforte, ma semmai come una specie di “filtro”. Alcuni stimoli, per esempio, i rumori ambientali, vi giungono attutiti altri come il battito del cuore, i “rumori” intestinali materni, sono invece percepiti con particolare intensità.>>.
I primi sensi ad attivarsi, nei primissimi stadi dello sviluppo, sono l’ olfatto e il gusto: “Alla base della testa del feto si trova una struttura primitiva che serve proprio a sentire gli odori e i sapori nell’acqua”, afferma il neonatologo. “Il liquido amniotico ha un odore e un gusto molto simili a quelli del latte materno: il fatto che il feto possa “assaporarli” durante i nove mesi, fa sì che possa riconoscerli più avanti, una volta che la mamma lo attaccherà al seno”.
Un gusto deciso A dimostrazione della potenza del gusto e dell’olfatto prenatali, esiste un interessante studio francese, condotto a Marsiglia negli anni Ottanta: “In quella zona si mangia tradizionalmente una salsa particolarmente speziata, a base di aglio (l’aiolì)”, spiega il dottor Bellieni. “I ricercatori provarono a osservare la reazione a tale gusto di un gruppo di neonati “del luogo” – le cui madri avevano fatto uso abitualmente di questa salsa anche durante la gravidanza – mettendone una piccola dose sul capezzolo prima della poppata: avendolo già sperimentato, i bambini davano segno di riconoscere e di gradire questo forte sapore, “gettandosi” sul seno e succhiando senza problemi. Lo stesso esperimento, condotto nella zona di Parigi, in cui questa salsa non è conosciuta, sortiva invece l’effetto opposto: i neonati parigini, infatti, dimostravano di non apprezzare quella che per loro era una novità, e volgevano la testa dall’ altra parte rifiutando il seno infastiditi”.
Riflessi pronti Questo organo primordiale, detto vomero-nasale, si atrofizzerà dopo la nascita, anche se non scomparirà mai del tutto. Anzi, in un certo senso, si può dire che resterà, a livello inconsapevole, a  “gestire” la nostra vita affettiva: “E’ proprio ad esso che si deve, nella vita adulta, la percezione dei cosiddetti “ferormoni”", sottolinea Bellieni, “sostanze volatili deputate alla trasmissione di messaggi sessuali e affettivi, che fanno sì che siamo attratti più verso una persona piuttosto che un’altra.”. Anche le sensazioni tattili si attivano molto presto: “Già dall’ottava settimana di gravidanza sono presenti attorno alla bocca dei ricettori che a poco a poco vanno diffondendosi alle palme delle mani, alle piante dei piedi e, gradualmente, al resto del corpo”, osserva il dottor Bellieni. “Questo significa non solo che il bambino è sensibile alle carezze della mamma già prima di nascere (lo si “sperimenta” soprattutto verso il termine della gravidanza, quando il  feto risponde a massaggi e stimolazioni tattili sul pancione), ma anche che nel corso dei nove mesi già “impara” a conoscere il proprio corpo”. A partire all’incirca dalla quindicesima settimana il feto comincia a compiere movimenti sempre più complessi: si succhia il dito, si tocca la testina, afferra il cordone ombelicale, scalcia: “In pratica”, osserva l’esperto, “mentre cresce, il feto sviluppa già quei riflessi istintivi vitali che gli resteranno durante le prime settimane di vita extrauterina, per poi gradatamente scomparire: il riflesso di suzione e deglutizione, il riflesso di prensione (per cui si aggrappa automaticamente a ciò che si appoggia sul palmo della sua mano), il riflesso di Moro (per cui slancia in fuori gambe e braccia quando viene cambiato di posizione o se è spaventato), e così via”. Nel frattempo, fa prove di respirazione (inspira ed espira liquido amniotico), di fonazione (anche se non emette alcun suono, fa vibrare le corde vocali), sperimenta l’apparato digerente ed escretore (ingoia liquido amniotico e lo elimina attraverso la vescica).
Anche il sistema dell’equilibrio viene in qualche modo influenzato dalle esperienze di vita pre-natale: <<Lo studio, da noi intrapreso qualche anno fa e tuttora in via di sperimentazione, ha preso in esame un folto gruppo di neonati figli di ballerine professioniste di vari centri italiani>>, spiega il neonatologo. <<Ne è emerso che la stragrande maggioranza di questi bambini, per addormentarsi manifestava l’esigenza di essere cullata vigorosamente: segno che nella loro “memoria” era rimasto impresso il movimento, abbastanza accentuato, degli allenamenti che le loro mamme avevano effettuato durante la gravidanza.>>.  
Abitudini comode Studi ed esperimenti ancora più suggestivi sono quelli che riguardano l’udito: <<A circa 20 settimane il feto è in grado di rispondere agli stimoli sonori che gli arrivano dall’esterno>>, commenta l’esperto. <<In particolare, la voce della mamma, amplificata dalla cassa toracica, gli giunge con un’intensità circa 5 o 6 volte superiore rispetto a quella di un’ altra persona che parla lì vicino. Tant’è vero che, alla nascita, il piccolo è perfettamente in grado di riconoscerla (lo si capisce dal modo particolare di succhiare il ciuccio che ha quando la ascolta) e di distinguerla dalle altre>>. E non è tutto. Nell’88, fu pubblicato dalla rivista “Lancet” un articolo dal titolo piuttosto curioso: “Abitudine del feto alle telenovelas”. Uno studio condotto su un gruppo di neonati le cui madri, durante la gravidanza, erano solite guardare quotidianamente una certa telenovela in televisione, aveva dimostrato che i piccoli ne riconoscevano la sigla al punto che se erano agitati, ascoltandola si calmavano.  . ma anche rischi Addirittura, in Giappone, i bambini nati vicino all’ aeroporto di Osaka, sembrano non risentire particolarmente del sibilo degli aerei che passano a bassa quota: evidentemente, quel rumore, percepito come forte ronzio già quando erano dentro al pancione, è diventato per loro familiare.. Purtroppo c’è anche un risvolto negativo: <<Studi condotti in fabbriche hanno dimostrato che i bambini nati da donne che lavorano in ambienti particolarmente rumorosi presentano un elevatissimo rischio di danni acustici>>, commenta Bellieni. <<Questo rischio aumenta se il rumore è di bassa frequenza: i suoni gravi, infatti, sono meglio veicolati dall’acqua (e quindi dal liquido amniotico) rispetto alle tonalità acute. Di conseguenza vengono percepiti dal feto con particolare intensità>>.
Il primo dialogo Dei cinque sensi, la vista è quello che finora è stato preso meno in considerazione dagli studi sulla memoria pre-natale, forse perché, dentro il pancione, non c’è molto da vedere.. <<Ciò non toglie che il piccolo, pigiandosi casualmente l’occhietto con la mano, possa avvertire stimoli luminosi come succede a noi quando compiamo lo stesso gesto>>, sottolinea il dottor Bellieni. <<E probabilmente, proprio alla fine della gravidanza, quando le pareti dell’utero si assottigliano, filtra anche un po ‘ di luce.>>.
Ma tutto questo può avere anche un risvolto pratico? <<Sicuramente>>, risponde il dottor Bellieni. <<Non si dice  di arrivare a certi eccessi, indubbiamente negativi, come quelli di alcuni centri giapponesi o americani che sfruttano queste ricerche tentando di condizionare il bambino ancora prima che nasca (per esempio, abituandolo a calmarsi con determinati suoni).. Ma una moderata stimolazione, fatta consapevolmente dalla mamma, può essere di sicuro beneficio al piccolo. Per esempio, a Siena, già da qualche anno teniamo dei corsi in cui si insegna alle donne in attesa a entrare in contatto con il loro bambino attraverso la danza, il canto, il massaggio del pancione Le mamme prima hanno provato timidamente, ma oggi sono sempre più coinvolte e convinte, perché il sistema funziona.” E’ bello pensare che il feto, in qualche modo, è già un membro della famiglia: ne conosce le voci, le abitudini alimentari, lo stile di vita.. E ancora prima, è già una forma di compagnia per la mamma!

Il bambino non è mai un rischio

 “Ho tenuto per mano il bambino abortito fino a quando il suo cuore ha cessato di battere” di Enrico Masini


Oggi- dice il neonatologo Bellieni- la metà delle donne passano la metà della vita facendo di tutto per non avere figli e la seconda metà a disperarsi perché non gli vengono“. E a rimetterci è sempre chi dovrebbe nascere.

Una volta è nato vivo un bambino di 20 settimane da un aborto spontaneo. L’ ostetrica lo stava avvolgendo in un panno per buttarlo via. Io, consapevole che così piccolo non lo potevo rianimare, l’ho battezzato e gli sono stato vicino tenendogli la mano finché dopo 45 minuti ha cessato di battergli il cuore. Chi passava mi diceva di lasciar stare, che dovevo buttarlo via. Io rispondevo che non si può buttar via un bambino, ha il diritto di morire con tutta la sua dignità“. A raccontare il fatto, straziante e allo stesso tempo carico di umanità, è il dottor Carlo Bellieni, neonatologo presso il Policlinico “Le Scotte” di Siena.
“In neonatologia -continua il medico- curiamo i feti, bambino che stanno nel palmo di una mano e pesano 500 grammi, con un piedino di 2 centimetri. E’ evidente che il feto è una persona, noi li curiamo tutti i giorni. Il feto prova dolore, più di un adulto, perché non ha ancora sviluppato la capacità di produrre endorfine. Ricorda e riconosce la voce e i sapori di ciò che mangia la madre, bevendo. il liquido amniotico. Almeno dalle 30 settimane sogna, si rileva il sonno REM. Spesso dobbiamo fare prelievi ai feti ed è per loro dolorosissimo, ma il dolore scompare se gli stiamo vicini accarezzandogli, parlandogli, tenendogli la manina. Quello che connota il feto, la persona, fin dall’utero della mamma è il desiderio di una presenza, qualcuno che stia con, accanto. Abbiamo scoperto che l’accudimento è il sistema analgesico e terapeutico fondamentale”. Se dall’esperienza professionale del medico emerge chiaramente che il feto è persona a tutti gli effetti, e quindi titolare di diritti, la realtà è ben diversa, e il fatto che il bambino abbia o meno diritto di nascere si vuol far dipendere dalla valutazione degli adulti. Una errata visione che, secondo Bellieni, viene alimentata dagli stessi medici: “In diagnosi prenatale si usa la parola rischio: “Lei signora ha il rischio di avere un bambino Down nella percentuale x” E’ una cosa fuorviante, è oggettivamente sbagliato applicare la parola rischio alla parola bambino. Si dovrebbe dire “Suo figlio ha la probabilità di essere malato di .”
Perché il bambino non è mai un rischio.
Di fatto invece, secondo il medico, oggi la gravidanza viene vissuta con angoscia, con il timore continuo che il bambino non sia sano, non sia normale. Un atteggiamento che non ha solo implicazioni sul piano etico ma che porta a conseguenze patologiche sui bambini che devono nascere. E’ il caso, ad esempio, dell’eccessivo ricorso all’amniocentesi, che “ha un rischio di morte per il bambino di 1 su 100 e serve principalmente per la diagnosi della sindrome di Down che colpisce circa 1 bambino su 700. 
Quindi nella ricerca esasperata di eliminare un bambino Down si fanno fuori 7 bambini sani”. Ma Bellieni evidenzia anche un paradosso del nostro tempo:” Oggi la metà delle donne passano la prima metà della vita facendo di tutto per non avere figli e la seconda metà a disperarsi perché non gli vengono”. Si sceglie di avere un figlio quando si sono raggiunte sicurezze sul piano economico e professionale, ma poi magari il figlio non viene più (oltre al fatto che “un ‘età materna oltre i 35 anni è legata a maggior rischio di anomalie per il bambino, di abortività‘ e di prematurità“). Sempre più frequentemente si ricorre così a pratiche come la fecondazione in vitro, in cui però “capita che alcuni feti vengano abortiti selettivamente, si ha un rischio doppio di paralisi cerebrali e di malformazioni, un rischio 2-3 volte maggiore di peso alla nascita basissimo, una percentuale di gravidanze gemellari del 15% contro il dato normale di 2-3%”.
Bellieni, medico, chiama in causa anzitutto la responsabilità della categoria alla quale appartiene:” Ciò che aiuta i genitori è lo sguardo che i medici che attuano le indagini prenatali hanno su quel bambino, dal quale dipende lo sguardo che avranno poi i genitori nei confronti del loro figlio” . “Dobbiamo fare un passo indietro interiore quando si guarda qualcuno- conclude- . La persona che ho davanti è mia proprietà o ha un valore in sé? Questo libera dalla possibilità di poter fare delle sciocchezze.  Ci fa rendere conto che io e lui abbiamo lo stesso destino”.



http://www.amicidilazzaro.it

    

 

giovedì 3 gennaio 2013

Gravidanza: il feto impara a distinguere le lingue già nell’utero

Il titolo dell’articolo riassume perfettamente quanto scoperto da una ricerca condotta negli Stati Uniti e in Europa e pubblicata sulla rivista Acta pediatrica.
Lo studio, che ha coinvolto 40 neonati nati da appena circa 30 ore, si tenuto a Tacoma (USA) e a Stoccolma (Svezia) e ha dimostrato come la capacità di distinguere le lingue straniere dalla lingua madre possa essere acquisita dal feto quando è ancora nell’utero. I bambini appena nati, o venuti alla luce nel giro di poche ore, riescono infatti a distinguere i suoni dei vari idiomi proprio perché in grado di assorbire i diversi linguaggi durante la gravidanza.
Come spiega Patricia Kuhl, la co-autrice dello studio: “Questo è il primo studio che dimostra che il feto impara in epoca prenatale i suoni dei discorsi nella lingua materna, prima dunque di quanto si pensasse”. Questo perché i meccanismi cerebrali e sensitivi dell’udito si sviluppano intorno alla 30esima settimana di gestazione, e nelle ultime 10 settimane di gravidanza il feto ascolta perfettamente i discorsi della madre.
Proprio su questo dato si sono basati gli esperimenti condotti in entrambi i Paesi: quando i bambini erano ancora nel reparto di maternità, sono stati fatti sentire loro alcuni suoni nella loro lingua madre e altri in lingue straniere. L’interesse verso i suoni è stato poi messo a confronto con il tempo impiegato a succhiare un ciuccio collegato ad un computer per rilevare appunto le varie reazioni.
Dai risultati è emerso che i neonati rispondevano agli stimoli con un tempo di suzione del ciuccio più o meno lungo, in base alla familiarità o meno dei suoni. Quando ascoltavano una lingua straniera, succhiavano più a lungo.
Krizia Ribotta

http://www.scienze-naturali.it

mercoledì 2 gennaio 2013

Aperta la raccolta di firme online “Uno di noi” per il diritto alla vita


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E ora possibile firmare online per sostenere il riconoscimento del diritto alla vita fin dal concepimento
di Antonio Gaspari

ROMA, Sunday, 23 December 2012 (Zenit.org).
Da ieri è possibile raccogliere online le firme dei cittadini europei per sostenere l’iniziativa “Uno di noi”.
Si tratta della Proposta d’iniziativa dei cittadini europei per la “Protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano fin dal concepimento nelle aree di competenza UE nelle quali tale protezione risulti rilevante”.
L’Iniziativa europea “Uno di noi” è stata promossa dai movimenti per la vita di 20 Paesi, e chiede al diritto comunitario di proteggere il riconoscimento della dignità umana fin dalconcepimento.
Secondo i promotori dell’iniziativa “l’embrione umano merita il rispetto della sua dignità e integrità” e per garantire la coerenza nei settori di sua competenza dove la vita dell’embrione umano è in gioco, l’UE “deve introdurre un divieto e porre fine al finanziamento di attività presupponenti la distruzione di embrioni umani in particolare in tema di ricerca, aiuto allo sviluppo e sanità pubblica”.
Si tratta di una forma di democrazia diretta introdotta dal Trattato di Lisbona, ed implica la raccolta di almeno un milione di firme in almeno 7 Paesi diversi.
Il sito dove si possono raccogliere le informazioni (https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000005/public/index.do?lang=en) è disponibile nelle lingue: Danese, Tedesco, Estone, Greco, Inglese, Spagnolo, Francese, Italiano, Magiaro (Ungheria), Polacco, Portoghese, Rumeno, Slovacco, Sloveno, Suomi (Finlandia).
Per poter sostenere l’iniziativa occorre essere cittadini dell’Unione Europea (appartenenti ad almeno uno Stato membro) e aver raggiunto l’età alla quale si acquisisce il diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo (18 anni in ogni Paese, salvo l’Austria, dove ne bastano 16).
Tutti i cittadini europei favorevoli al diritto alla vita sono stati invitati a firmare e far firmare il sostegno all’iniziativa.
Per firmare il sostegno all’iniziativa: https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000005/public/signup.do.