lunedì 31 dicembre 2012


L’obesità della mamma fa male al feto

di Lamberto Coppola (*)

Se una donna vuole diventare mamma deve essere in forma e soprattutto … in linea!

È noto che l’obesità materna è fortemente associata a ridotta fertilità e a complicanze durante la gravidanza e durante il parto, ma può provocare anche aborto spontaneo ripetuto e le anomalie congenite. Purtroppo, negli ultimi tempi, la percentuale di soggetti obesi è notevolmente aumentata e questo fenomeno si osserva anche tra le donne in età riproduttiva.

Secondo uno studio condotto presso la Washington University School of Medicine di St. Louis le complicanze riproduttive nelle donne obese sono causate, almeno in parte, dagli effetti negativi dell’obesità sugli ovociti materni.

Questo studio, condotto su modello animale (topo), ha evidenziato come una dieta ad elevato contenuto di grassi si associ ad importanti anomalie nel processo di sviluppo dell’embrione. In particolare è stata riscontrata un‘alterazione di tipo genetico (aneuploidia nella meiosi dell’ovocita) con conseguente perdita dell’embrione. In altri casi si è manifestato un ritardo di crescita fetale e anomalie dello sviluppo cerebrale. Esperimenti condotti sugli stessi embrioni, ma trasferiti in uteri di altri topi utilizzati come controllo, hanno confermato che le anomalie erano a carico dell’embrione e non dell’ambiente uterino.

Questo studio conferma inoltre che un corretto stile di vita e il controllo del peso corporeo sono obiettivi fondamentali non solo per la salute della donna, ma anche per i risvolti sulla fertilità e sulla salute del nascituro.


High fat diet induced developmental defects in the mouse: oocyte meiotic aneuploidy and fetal growth retardation/brain defects.
Luzzo KM, Wang Q, Purcell SH, Chi M, Jimenez PT, Grindler N, T Schedl, Moley KH.
PLoS One. 2012;7(11):e49217. Epub 2012 Nov 12.
Washington University School of Medicine, Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, St. Louis, Missouri, Stati Uniti d’America.


(*) Prof. Lamberto Coppola 
Andrologo – Ginecologo – Sessuologo
Direttore dei Centri Integrati di Andrologia e  Fisiopatologia della Riproduzione Umana

Tecnomed (Nardò- Lecce), Casa di Cura Petrucciani (Lecce) e Casa di Cura Fabia Mater (Roma). 

giovedì 20 dicembre 2012

Il grembo materno plasma il Dna del feto

Il grembo materno plasma il Dna del nascituro durante la gravidanza, inducendo delle modificazioni chimiche della doppia elica che possono durare anche tutta la vita, condizionando lo stato di salute e il rischio di insorgenza di malattie come il cancro o il diabete. Lo dimostra uno studio condotto sui gemelli coordinato dal Murdoch Childrens Research Institute di Parkville, in Australia, e pubblicato su Genome Research.

Dai risultati emerge che l'ambiente uterino e' capace di indurre un particolare tipo di modificazione chimica del Dna chiamata metilazione, che consente di spegnere o accendere i geni come degli interruttori. In questo modo vengono condizionati molti processi biologici, come lo sviluppo, l'invecchiamento e la comparsa di malattie come diabete e cancro. Per studiare questo fenomeno i ricercatori hanno analizzato il Dna dei gemelli perche', pur avendo la stessa madre e, nel caso degli omozigoti, anche lo stesso Dna, si sviluppano in ambienti diversi, in quanto dotati di due cordoni ombelicali e due sacche amniotiche differenti. Si e' cosi' scoperto che anche i gemelli omozigoti, dotati dello stesso corredo genetico perche' nati da un'unica cellula uovo fecondata da un solo spermatozoo, presentano differenze nella metilazione del Dna. Questo significa che, pur convivendo nello stesso grembo materno, i gemelli potrebbero essere condizionati in modo diverso da tessuti specifici come la placenta e il cordone ombelicale, che sono diversi per ciascun feto.

Lo studio conferma poi il legame tra il basso peso del bambino alla nascita e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete nella vita. I ricercatori hanno infatti scoperto che i geni metilati associati al peso alla nascita giocano un ruolo importante anche nella crescita, nel metabolismo e nell'insorgenza di malattie cardiovascolari. In futuro, quindi, lo studio delle modificazioni chimiche del Dna indotte dal grembo materno potrebbe rivelarsi un utile strumento di diagnosi precoce per molte malattie. Addirittura si potrebbe pensare di modificare l'ambiente uterino per modificare il rischio di malattia.

Fonte: ANSA

http://www.campus.rieti.it/jw/news/attualita/4966-il-grembo-materno-plasma-il-dna-del-feto.html

OPERAZIONI FETALI, IN ITALIA SONO REALTA'

Venire al mondo è una delle fatiche più grandi che ogni uomo debba affrontare, forse la più grande. Ebbene per qualcuno l'impresa è ancor più difficile: ci sono infatti alcuni bambini che sono affetti da gravi patologie e che si trovano a dover affrontare operazioni chirurgiche ancor prima di nascere, all'interno dell'utero materno. Attualmente in Italia esistono diversi centri specializzati in questo ambito, tra i quali la Fondazione IRCCS Ca'Granda Ospedale Maggiore Policlinico – Clinica Mangiagalli e l'OBM (Ospedale del Bambini Milano) Buzzi.
Entrambe le strutture si trovano a Milano ed ogni anno accolgono più di cento pazienti che necessitano di interventi di tale genere.
Le operazioni prenatali sono piuttosto diffuse e si rendono necessarie in casi di gravidanze gemellari monocoriali o in caso di patologie gravi.
Ernesto Leva, Responsabile del reparto di “Chirurgia Neonatale” della Fondazione IRCCS Ca'Granda Ospedale Maggiore Policlinico – Clinica Mangiagalli di Milano, ci spiega come sia “necessario intervenire in utero per risolvere delle situazioni delicate o anche per preparare il bebe' al parto. Ci sono situazioni, infatti, in cui il piccolo alla nascita avra' bisogno di percorsi intensivi che possono essere alleggeriti con l'uso del bisturi”.
Nelle gravidanze monocoriali, parti gemellari a rischio, si ricorre alla chirurgia laser perchè c'è una significativa differenza di crescita fra i bimbi. A causare anomalie di questo genere può essere la 'Twin to twin transfer syndrome', sindrome della trasfusione feto-fetale.
Anche l' OBM Buzzi è rinomato e molto qualificato nell'ambito della chirurgia prenatale (si contano circa 80 interventi ogni anno) ed è diventato un vero e proprio riferimento nazionale per gli interventi gemellari (25-30 interventi l'anno). Le operazioni sono effettuate millimetricamente o con l'assistenza del controllo ecografico o con l'inserimento di una videocamera nella pancia della mamma.
Lo scorso 31 Marzo ha avuto luogo, presso il Policlinico di Milano, la IV edizione dell'International Workshop “Cervical Thoracic Masses: from prenatal diagnosis to surgery” (Masse cervico-toraciche: dalla diagnosi prenatale alla chirurgia ). Le tematiche trattate questo anno sono state le problematiche cliniche relative alle masse cervicali e toraciche, con particolare attenzione alla diagnosi prenatale ed alla chirurgia fetale.
Al Policlinico gli interventi di questo tipo sono circa venti l'anno e prevedono operazioni molto complesse. Nell'ambito della chirurgia prenatale/fetale sono stati compiuti enormi passi avanti, garantendo a molti bimbi “che fino a qualche anno fa non avevano chance” di poter sopravvivere – come afferma Ernesto Leva.

Benedetta Morbelli
 
osservatoriomalattierare.it

venerdì 14 dicembre 2012

Video in 4D sullo sviluppo fetale


Bambini iperattivi, una delle cause: l'esposizione al fumo passivo in gravidanza


PENNSYLVANIA-Fumare durante la gravidanza è una pratica altamente pericolosa per il feto, ma lo è anche l'esposizione al fumo passivo. Secondo una ricerca condotta presso l'università della Pennsylvania , pubblicata su Neurotoxicology, il fumo passivo subìto dalla madre in gravidanza puo' interferire con il corretto sviluppo cerebrale del bambino (Mother's environmental tobacco smoke exposure during pregnancy and externalizing behavior problems in children). In particolare si possono sviluppare disturbi del comportamento che affliggerebbero i figli di madri che vivono con mariti fumatori in percentuale nettamente maggiore rispetto ai figli nati in ambienti privi di fumo. Questo studio si è basato sui dati raccolti dal China Jintan Child Cohort Study, condotto dal dottor Liu, studio prospettico longitudinale con l'obiettivo principale di valutare i fattori di rischio per la salute per lo sviluppo di danni neurocomportamentali del bambino

http://italian.irib.ir/radioculture/notizie/notizie/item/84934-2012-12-10-14-08-11