In questi giorni ancora non mi sento capace di scrivere liberamente…
ci sono troppe emozioni a cui dare un proprio luogo, per decantare.
Ne approfitto per dare il giusto spazio a questa bellissima lettera
d’amore che tempo fa mi ha donato un papà. La lettera è per il suo
bambino con sindrome di Down, Francesco, che ha la stessa età della mia
Emma. Stefano ha in mente un grande progetto, e la passione lo aiuterà
di sicuro… io spero di aver contribuito a fargli conoscere la persona
giusta per realizzarlo!
Per ora grazie Stefano, le parole che usi sono talmente belle che il tuo racconto sembra poesia…!
Ventun minuti
Ventuno lunghissimi minuti. Tanto ci hai messo, Francesco, a
mangiare 5 grammi di latte. Te li ho stillati goccia a goccia con la
siringa sulla lingua, seduto sul lettino di quella stanzetta scarna e
asettica, tu in braccio a me. Era mezzanotte e ho contato i minuti.
Ventun minuti.
Io in 21 minuti potrei correre per 5 kilometri, se mi impegno.
Dovrei correre forte, è quasi oltre le mie possibilità. Ma potrei
accettare la sfida e tentare di vincere una battaglia. Tu, invece, la
tua battaglia l’hai già vinta, la prima di una serie credo, perchè
sembra esserci una guerra all’orizzonte. Ma la nostra dottoressa
preferita dice di stare tranquilli, che quelli come te li conosce bene,
eh sì, dice che sei un Highlander, un guerriero pronto a combattere.
Anche se qualcuno pensa che tu la guerra l’hai già persa.
Quando qualche ora dopo la nascita venne il primario (perchè in
questi casi viene il primario) a dirci “purtroppo” ormai era tardi, noi
lo sapevamo già. Lo sapevamo dal momento in cui hai visto la tenue luce
della sala parto, dal momento in cui hai pianto per la prima volta, dal
momento in cui ti abbiamo scrutato in viso per cercarne i segni. Ma in
realtà lo sapevamo anche da prima, sì, Francesco, credo lo sapessimo fin
dall’inizio e quando dopo le prime avvisaglie tua mamma decise di non
fare l’amniocentesi fu chiaro a tutti che sarebbe andata così. Ma fino
all’ultimo ho sperato che così non fosse. Non serve raccontarti ora cosa
è passato per la testa in quei mesi, sappi solo che è bastato vederti,
prenderti in braccio ancora avvolto nel telo verde della sala parto
perchè in un sol colpo tu spazzassi via tutti i dubbi, tutte le
incertezze e restituissi a me, a 42 anni, un nuovo vigore e un nuovo
significato. Non è vincere una guerra questo?
Quando qualche ora dopo la nascita venne il primario (perchè in
questi casi viene il primario) a dirci “purtroppo” ormai era tardi, già
la parola “purtroppo” l’avevamo cancellata dal nostro vocabolario, come
anche “diverso”, “speciale”, “uguale”, dove ipocrisia e pietà si fondono
e altro non fanno che mostrare quanto sia inutile il cambiar nome alla
realtà. Certo, trovarsi con un cromosoma in più in tutte le cellule non è
cosa da sottovalutare, comporta delle preoccupazioni per noi e una
seria ipoteca sul nostro futuro. Ma per quel futuro c’è tempo.
Così, Francesco, tu che le battaglie sei già abituato a vincerle,
hai voluto metterci alla prova e non contento della tua sindrome di Down
hai voluto comprendere nel pacchetto una malattia rara che solo i
chirurghi tra qualche mese potranno guarire. Nel frattempo ci hai fatto
assaggiare la paura, lo sconforto, l’impotenza. E la speranza. E
l’entusiasmo di combattere assieme. Io e te abbiamo trascorso insieme
diciassette notti nella stanzetta scarna e asettica della chirurgia
pediatrica di Padova, tu alimentato da una macchina e io a tenerti la
mano, a raccontarti delle avventure che ho passato e di quelle che
faremo assieme. Cominciando poi, piano piano, a darti il latte che la
mamma ci lasciava alla sera nel barattolino celeste. Così, in quei primi
21 minuti, abbiamo capito che siamo una squadra, che dobbiamo
combattere assieme, che insieme possiamo farcela.
Ecco, Francesco, 21 minuti che riassumono 42 anni. Io che pensavo
di aver visto tutto, di essere arrivato, di aver vinto le mie sfide, in
21 minuti ho capito che per 42 anni mi sono solo allenato per correre la
gara più bella: quella insieme a te.
Papà.
I
http://www.guardaconilcuore.org/
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