Ancora un altro studio, questa volta condotto in Canada, ha trovato un chiaro legame tra l’aborto indotto e un rischio
molto più elevato di gravidanze successive che terminano in parto
prematuro. Il che è preoccupante, non foss’altro che i nati prematuri
sono più soggetti ad andare in contro a gravi problemi
di salute, come: paralisi cerebrale, autismo, ritardo mentale,
epilessia, cecità, sordità, disturbi polmonari e infezioni gravi.
La ricerca è stata condotta presso il
Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia della McGill University di
Montreal, su registri di donne che hanno partorito tra aprile 2001 e
marzo 2006. Su un totale di 17,916 donne incluse nello
studio, 2276 (13%) erano state in precedenza sottoposte a un aborto
indotto, e 862 (5%) erano state sottoposte a due aborti indotti.
I ricercatori hanno scoperto che in media, le donne che avevano avuto un aborto indotto avevano il 45% in più di probabilità di avere parti prematuri a 32 settimane, il 71% di avere parti prematuri a 28 settimane, e il 117% di avere nascite premature a 26 settimane. Lo studio ha così constatato un aumento esponenziale del rischio di nascite premature nelle donne che hanno avuto più aborti.
La letteratura scientifica che
si occupa di parti prematuri in donne già sottopostesi ad aborti
indotti è piuttosto cospicua, considerati gli studi scientifici
effettuati già a partire dagli anni 80. L’ultimo studio pubblicato
risale all’agosto 2012, quando la rivista medica “Human Reproduction” rese noto che
su 300.858 madri finlandesi, 31083 avevano avuto un aborto prima di un
parto prematuro tra il 1996 e il 2008, 4417 ne aveva avuti due e 942 ne
avevano avuti tre o più.
“I nati estremamente prematuri,
prima delle 28 settimane di gestazione, sono 129 volte più a rischio di
paralisi cerebrale rispetto ai nati a giusto termine, secondo l’analisi
effettuata nel 2008 dalla dottoressa Eveline Himpens” – ha affermato Brent Rooney, direttore della “Reduce Preterm Risk Coalition” (RPRC) di Vancouver -
“e i neonati molto prematuri (meno 32 settimane di gestazione) sono 55
volte più esposti al rischio di paralisi cerebrale rispetto ai nati in
tempi normali.”
di Giovanni Balducci
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