giovedì 21 agosto 2014

I quattro problemi della fecondazione eterologa

di Franco Olearo



La Corte Costituzionale, con sentenza del 9 aprile 2014, ha dichiarato incostituzionale il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa per le coppie sterili, perché, come dice la sentenza, la scelta di “diventare genitori e di formare una famiglia che abbia anche dei figli costituisce espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi”.
 Vicende come questa mostrano l’esistenza di vuoti legislativi in difesa dei più deboli. In questo momento storico, infatti, manca qualsiasi forma di protezione dei diritti del nascituro. La possibilità di potere ricorrere alla fecondazione eterologa determinerà profonde ferite nel tessuto sociale.
Ne abbiamo individuate quattro:


1-Viola i  diritti del nascituro
E’ l’aspetto più evidente, già sottolineato dal segretario della Cei Nunzio Galantino: “una sentenza che non garantisce i più deboli”. La fecondazione eterologa di fatto “fabbrica artificialmente” un orfano, di padre o di madre a seconda dei casi. Non si tratta dell’orfano che per un ingrato destino si trova senza di uno o entrambi i genitori e verso il quale è ammirabile qualsiasi gesto di solidarietà: si tratta di un ragazzo/a che è stato volontariamente privato dei rapporti con il suo vero padre (o madre). Un ragazzo che si domanderà sempre come sarebbe vissuto se fosse stato educato dal suo vero padre, con il quale avrebbe, ad esempio, potuto condividere quella vocazione musicale (o atletica o altro) verso la quale si sente particolarmente portato e che non trova riscontro nel genitore adottivo.
Un concepito che si trova nel grembo materno non è un semplice ammasso di tessuti; è già un essere umano completo di tutte quelle caratteristiche, doti, inclinazioni che gli sono state dai suoi genitori biologici; ha solo bisogno di venir alimentato da sua madre per crescere e svilupparsi.

2- Crea squilibrio all’interno della coppia
Nel caso di coppie sterili, il gesto più bello e generoso che essi possano fare è quello di allevare un orfano. Si tratta di un gesto che possiamo definire “simmetrico” perché entrambi i coniugi si trovano ad accogliere questo bambino: un impegno che li consolida nella loro unione. Al contrario il ricorso alla fecondazione eterologa è un atto profondamente asimmetrico: se l’infertilità è dell’uomo, la donna potrà avere dalla fecondazione eterologa piena soddisfazione per il suo istinto materno, mentre il marito si troverà nell’incomoda situazione di esser coinvolto all’interno di uno strano “menage a trois”. Il film americano “Provetta d’amore” (The babymakers) uscito nelle sale a luglio 2014, sviluppa una satira particolarmente mordace nei confronti della fecondazione eterologa: un amico della coppia sterile, venuto a conoscenza dei loro problemi, propone loro di evitare il fastidioso procedimento della fecondazione artificiale e si offre quindi come donatore “naturale”, unendosi alla donna nel modo più classico. Al di là delle buone intenzioni e della generosità dei coniugi, la fecondazione eterologa è un atto divisivo della coppia e oggettivamente egoistico nella sua ricerca di una soluzione unilaterale al problema dell’infertilità.

 3-Viola una volontà popolare chiaramente espressa
Il referendum abrogativo del giugno 2005 sulla legge 40 conteneva espressamente un quesito sulla fecondazione eterologa. Se sommiamo le persone che non si sono presentate alle urne a quelle che hanno votato no all’abrogazione di questo punto, possiamo concludere che il il 79,9% degli italiani iscritti a votare si è manifestata contraria alla fecondazione eterologa. La Corte Costituzionale (indiscrezioni parlano di un solo voto di scarto) ha considerato illegittima questa chiara espressione della volontà popolare. Al di là di cosa prescrive l’ordinamento giuridico italiano, è lecito domandarsi cosa ha più significato: una sentenza dei 13 magistrati della Corte Costituzionale o la volontà democratica, soprattutto quando espressa in un modo così plebiscitario? Il lavoro dei magistrati della Corte, se ben fatto (cosa di cui non dubitiamo), è necessariamente circoscritto: debbono rivolgersi al passato per garantire che le leggi del parlamento siano coerenti con i principi espressi dalla Costituzione del 1947. Nella fattispecie della fecondazione eterologa è inevitabile il rischio di aleatorietà su una tematica che non poteva minimamente venir concepita 67 anni fa dai padri costituenti. Con i risultati del referendum del 2005 il popolo italiano si è chiaramente espresso intorno a una situazione che al contrario gli è ben presente perché contemporanea.  Chi si è espresso per il no all’eterologa ha percepito molto bene quali sono i presupposti di qualsiasi vero amore genitoriale: bisogna concepire il figlio come un totalmente altro-da-se, degno della massima dignità e rispetto, che non può in alcun modo essere manipolato per diventare un mezzo che soddisfare la propria aspirazione alla genitorialità.  Occorre ben riflettere, in questa come in analoghe situazioni future, se sia opportuno che la volontà espressa da un voto popolare, soprattutto quando raggiunge questi livelli di consenso, debba risultare vincolante anche nei confronti della magistratura

4- Determina un cambiamento di atteggiamento: dalla procreazione all’acquisto
La scelta del seme del donatore è una delle attività da compiere per attuare la fecondazione eterologa. Si sta discutendo in questo momento su come  limitare tale scelta (fino  a che punto e fino a quando il donatore dovrà restare segreto?) e contenere le speculazioni su questo business nascente (solo donazioni gratuite? Ma se è lecito il rimborso spese, ci saranno mille modi per aggirare l’ostacolo). Anche se si cercherà di porre un argine a questo fenomeno è facile ipotizzare nei prossimi anni una spinta verso una sempre maggiore liberalizzazione. Sappiamo, da quanto accade in altri paesi, che la scelta del donatore è diventata una vera procedura di acquisto con tanto  di cataloghi fotografici per scegliere la più bella o il più prestante. Nel serial televisivo americano “Brothers & Sisters” due giovani che stanno insieme da tempo si ritrovano una sera nella casa di lei quando lui scopre nel frigo la presenza di un contenitore di sperma. La donna gli manifesta chiaramente le sue intenzioni: non vuole un figlio da lui ma ha comprato a caro prezzo il seme di un famoso atleta perché desidera assolutamente avere, tramite inseminazione artificiale, quello che ha sempre desiderato: un figlio  che possa diventare un campione sportivo. La paternità e la maternità sono sempre state un servizio, quasi sempre non facile, di donazione totale e incondizionata. Come sarà possibile conservare questo atteggiamento quando si sarà cercato di acquistare il “meglio” e  questo “meglio” poi non si manifesta?

Conclusione
La fecondazione eterologa determinerà gravi ingiustizie nei confronti dei nascituri e sta mettendo a nudo pesanti deficienze legislative: se si considera che in Italia non è consentita  la soppressione dei cani randagi, perché ciò è ritenuto indegno di una civiltà evoluta, dobbiamo concludere che oggi, in assenza di leggi che definiscano i diritti dei nascituri, un cane randagio ha maggiori tutele di un essere umano.


Fonte: documentazione.info

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