di Anna
Fusina
La lista perfetta delle cose da acquistare prima della data presunta del parto non sempre racchiude quanto è "invisibile agli occhi". Siete sicuri che il "corredino" sia tutto pronto? Cosa serve davvero? Cosa non troverete in farmacia ad ogni ora della notte?
"Il corredino invisibile agli occhi" è il titolo della giornata di spiritualità con il cinema per coppie in attesa in programma sabato 30 novembre dalle 9.30 alle 17.00 a Villa Immacolata di Torreglia (Padova).
Gli accompagnatori ed animatori di questa proposta sono: Arianna Prevedello, responsabile progetti dell'Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Padova, don Marco Sanavio, direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali e don Federico Giacomin, direttore di Villa Immacolata di Torreglia (Padova).
Ne parliamo con Arianna
Prevedello, mamma ed esperta di cinema mediato in percorsi
pastorali e formativi.
- Come è nata l'idea di questa iniziativa?
- Come è nata l'idea di questa iniziativa?
Arianna
Prevedello: L'idea
dell'iniziativa nasce dal desiderio di valorizzare spiritualmente uno dei
periodi più significativi e più predisposti all'accoglienza del mistero della
trascendenza.
Una mamma che sperimenta nel suo corpo il dilatarsi e il ritrarsi dei tessuti grazie all'esuberanza della vita tocca con mano quanto la creazione sia una vicenda meravigliosamente descrivibile e al contempo indicibile.
Occupandomi di pastorale e mezzi di comunicazione, qualche anno fa, durante la mia gravidanza, ho compreso quanto la Chiesa nella sua azione pastorale manchi spesso di percorsi di sostegno del tempo dell'attesa della coppia, un avvento dell'incarnazione che la famiglia si trova a sperimentare.
La medicalizzazione innegabile ed esasperata dell'esperienza in corso negli ultimi decenni rischia di anestetizzare le emozioni, i sentimenti, le percezioni che nutrono un'istanza di Dio mai così pregnante sia per la mamma che la ospita che per il papà che la affianca, con rinnovato stupore nei confronti dell'amata.
Una mamma che sperimenta nel suo corpo il dilatarsi e il ritrarsi dei tessuti grazie all'esuberanza della vita tocca con mano quanto la creazione sia una vicenda meravigliosamente descrivibile e al contempo indicibile.
Occupandomi di pastorale e mezzi di comunicazione, qualche anno fa, durante la mia gravidanza, ho compreso quanto la Chiesa nella sua azione pastorale manchi spesso di percorsi di sostegno del tempo dell'attesa della coppia, un avvento dell'incarnazione che la famiglia si trova a sperimentare.
La medicalizzazione innegabile ed esasperata dell'esperienza in corso negli ultimi decenni rischia di anestetizzare le emozioni, i sentimenti, le percezioni che nutrono un'istanza di Dio mai così pregnante sia per la mamma che la ospita che per il papà che la affianca, con rinnovato stupore nei confronti dell'amata.
Ci spiegano
che c'è la necessità di informarsi sull'epidurale, l'urgenza
di scegliere il set di passeggini, ovetti, seggiolini, l'importanza di
misurare il diabete gestazionale che imperversa come un fantasma. Ci
controllano il peso perché il nostro benessere fisico non vada perso...
Certo,
tutto sano, ma in tutto questo "rumore" esterno c'è un
mondo interiore molto più importante (le risorse della vita che ospita e della
vita che giunge) che rischia di essere lasciato nella solitudine e anche
distratto, non rispettato nella sua pienezza.
Noi vorremmo prenderci a cuore questa prospettiva sapendo che la spiritualità cristiana e la Bibbia hanno un tesoro sapienzale che può mettersi a servizio di questa "custodia del creato".
- A chi è rivolta questa esperienza?
Noi vorremmo prenderci a cuore questa prospettiva sapendo che la spiritualità cristiana e la Bibbia hanno un tesoro sapienzale che può mettersi a servizio di questa "custodia del creato".
- A chi è rivolta questa esperienza?
Arianna Prevedello: L'esperienza è rivolta alle coppie
in attesa che si trovano in qualsiasi periodo della gravidanza. Non è mai
troppo presto per attivare questa sensibilità e al contempo non è mai troppo
tardi per dedicarsi ad un momento di questo tipo. Le coppie che si iscrivono
sono al primo figlio, ma anche al secondo, sono ai primi mesi come agli ultimi
della dolce attesa. E si attende in due, in modo diverso sia dal punto di vista
fisico che psicologico, ma allenarsi ad attendere insieme, spiritualmente abbracciati,
costituisce già una contrazione che faciliterà la venuta al mondo.
- Quali obiettivi si propone
la vostra nuovissima iniziativa?
Arianna Prevedello: L'esperienza che proponiamo mira a
rendere consapevoli delle risorse che la coppia possiede per attendere, dare alla luce e sostenere l'avvio di questa nuova bella
notizia. L'uomo e la donna nel loro amore, nella loro temperanza e fortezza
hanno delle agilità, delle competenze, delle scialuppe insostituibili da ogni
latte in polvere, tettarella, medicina... Ancora troppo poco viene dilatata la
capacità di vita delle persone e troppo e costantemente, invece, viene
stimolata anche consumisticamente la nostra debolezza. Su questo il Vangelo ci
può aiutare a rafforzarci con le sue parole cariche di vita. La vita va
sostenuta e possiamo ritrovare le parole per farlo anche pastoralmente. Quella
vita che sta cambiando il mondo va attesa anche dalla Chiesa!
- Come è organizzata la giornata che
proponete?
Arianna Prevedello: La giornata... Nn sveliamo tutto....
Ma avrà momenti di visione, di provocazione, di ascolto di sé, di
contemplazione, di dialogo di coppia, di attesa... Per partorire ci si può
allenare in tanti modi!
- Utlizzerete Il cinema per
parlare alle coppie in attesa di un bambino?
Arianna Prevedello:Il
cinema ha raccontato in tanti modi il venire al mondo, inoltre esso è ricco
esteticamente della prospettiva corporea, dei sensi, dell'ascolto che
sono tutte dinamiche fondamentali per il tempo dell'attesa e della
maternità/paternità. E poi aiuta a vivere una fase proiettiva importante per
ogni processo formativo.
Arianna Prevedello è Responsabile progetti
Ufficio comunicazioni sociali e Servizio assistenza sale della
comunità della diocesi di Padova. E' inoltre Direttore artistico MPX
- Multisala Pio X di Padova. Scrive di cinema per alcune riviste
pastorali. Ha pubblicato alcuni libri per bambini e genitori sulla media
education relativamente a Tv e cellulare e di recente, con F. Giraldo, ha
curato il libro "La fede nel cinema. Inquietudini e speranze in 14
film"- Ed. Effatà. Coordina un'agenzia di animazione culturale con il
cinema in prospettiva pastorale e formativa denominata "Cinema in
prospettiva".
Per
informazioni ed iscrizioni:
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