di Anna
Fusina
Elvira Parravicini
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La dott.ssa Elvira Parravicini, neonatologa e Assistente di clinica pediatrica alla Columbia University di New York, si è specializzata in Pediatria e Neonatologia all’Università di Milano.
Nel 1994 si
è trasferita a New York e dal 1998 lavora al Columbia University Medical Center.
E’
fondatrice del primo neonatal hospice, un reparto
ospedaliero concepito con lo scopo di curare i bambini che nascono già
terminali, in quanto affetti da sindromi non compatibili con la sopravvivenza,
dove viene praticata la comfort care,
un’attività medica che dà dignità alla vita di un bambino appena nato,
permettendo che sia curato ed amato in tutti gli istanti della sua molto breve
vita.
-
Dott.ssa Parravicini, cosa significa
per lei essere medico? Perchè fa la neonatologa?
Dott.ssa
Parravicini: “Mi ha sempre stupito la promessa di felicità che si prova quando
nasce un bambino in sala parto. Tutti sono entusiasti e lui non sa fare niente,
non è intelligente, ha bisogno di tutto ... Ma perché?
Tutti sono
entusiasti e 'presi' da questa nuova presenza perché lì c'è una promessa di
compimento e di felicità.
Allora, come medico, ho sempre voluto collaborare a realizzare questa promessa di felicità, prendendomi cura di neonati malati.”
Allora, come medico, ho sempre voluto collaborare a realizzare questa promessa di felicità, prendendomi cura di neonati malati.”
- Cos'è la "comfort care"?
Dott,ssa
Parravicini: “È una terapia medica e
infermieristica che si prende cura di bimbi con una vita molto breve. È perciò
impostata sul dare conforto a questi bimbi, così che la loro vita, anche
cortissima, sia serena e piena di amore. Cerchiamo di garantire delle
condizioni di conforto al bimbo, lo lasciamo in braccio ai genitori, così che
si senta amato e rimanga al caldo, gli diamo da mangiare o garantiamo un minimo
di idratazione, così che non soffra fame o sete. E poi trattiamo il dolore.”
- Quando ha iniziato ad applicare la “comfort care”?
Dott.ssa
Parravicini: “Nel 2006 ho avuto i primi 2 casi: ho incontrato le mamme di due bambini destinati a morire poco tempo dopo la
nascita e mi sono chiesta: “Questi bimbi sono così preziosi per i loro
genitori, come posso aiutarli da un punto di vista medico?”
E mi sono
resa conto che si possono fare tantissime cose per aiutarli. Non è proprio vero
quello che alcuni dicono, che 'non c'è più niente da fare'! Al contrario c'è
molto, moltissimo da fare, da inventare:
basta essere attenti ai loro bisogni personalissimi!”
- Per quali bimbi viene usata la "comfort care"?
Dott.ssa
Parravicini: “Sono bimbi
diagnosticati con malattie cosiddette 'life-limiting', cioè per cui la medicina
non può fornire guarigione o prolungare la vita. Ci son anche bimbi trattati
per lungo tempo in terapia intensiva, che magari hanno subito delle operazioni
e che diventano terminali. Ancora, la medicina NON può guarirli, ma possiamo
fare tantissime cose per rendere la loro breve vita piacevole e piena di amore.”
- Qualcuno parla di accanimento terapeutico...
Dott.ssa Parravicini: “No, assolutamente, noi sosteniamo una
vita che è data e la seguiamo finché c'è. Quando il bambino ci dà segni che viene la fine, rispettiamo questi
segni, seguiamo il lavoro di un Altro, quell’Altro che ha voluto che questo
bimbo vivesse, anche per pochi minuti.”
- Su cosa è centrata la diagnosi prenatale oggi, a suo parere?
Dott.ssa
Parravicini: “Purtroppo è centrata sulla identificazione di problemi nel feto
per 'evitare' che nasca, ma questo è proprio contrario alla ragione per cui la medicina
è nata, che è: aiutare chi chiede aiuto.”
- Qual è il suo approccio ai genitori nel comunicare
loro la diagnosi del figlio?
“Dott.ssa
Parravicini: Mi propongo come un
medico che vuole aiutare il loro bambino ad avere la più bella vita possibile.
I genitori capiscono che io voglio bene al loro bimbo e non possono essere di meno, anzi!”
I genitori capiscono che io voglio bene al loro bimbo e non possono essere di meno, anzi!”
- Come considera l'aborto?
Dott.ssa
Parravicini: “Per me non esiste, non
è una pratica 'medica' che io considero.”
- Ci sono donne intenzionate ad abortire che alla proposta della "comfort care" cambiano idea?
Dott.ssa
Parravicini: “Il desiderio più
profondo del cuore di una donna è di amare il proprio figlio.
A volte però ci sono situazioni difficili,
difficilissime, di povertà, abuso, ecc. e allora mi trovo a tentare di
sostenere questo desiderio. Molte volte queste donne mi seguono, a volte no.
È un
mistero, come è un mistero che questi bimbi nascano per vivere per un così
breve tempo.
Ogni
vita, breve o lunga che sia, è vita; è data ed in quanto tale va rispettata.
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