(AGENPARL) - Roma, 14 mar - "Le iniziative portate avanti dall’Unar non
hanno nulla a che fare con l’eliminazione delle discriminazioni a sfondo
sessuale, ma intendono rieducare l’Italia per farle accettare
l’ideologia del gender. E' particolarmente preoccupante che questa linea
sia stata confermata oggi per bocca del Sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, Sesa Amici, come parte di una ‘strategia del Governo’.
Nessuno vuole discriminare gli orientamenti sessuali dei cittadini, ma
qui è in atto una discriminazione inversa, cioè nei confronti di chi
pensa che la famiglia possa essere solo quella composta da una mamma e
da un papà". Lo ha affermato in Aula il deputato dei Popolari Per
l'Italia Gian Luigi Gigli durante lo svolgimento della sua interpellanza
urgente con cui aveva chiesto al governo di fare chiarezza sugli
opuscoli "Educare alla diversità a scuola", prodotti dall'istituto Beck e
dall'Unar sotto l'egida, con il finanziamento e il logo della
Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari
Opportunità, con cui sono promossi modelli familiari composti da
genitori dello stesso sesso”. “Preoccupante anche – ha affermato Gigli –
che il Sottosegretario Amici abbia rimandato alla valutazione degli
organi competenti ogni provvedimento contro il funzionario che,
scavalcando gli stessi responsabili politici e istituzionali, sta
promuovendo nella scuola l’ideologia delle associazioni Lgbt. Vuol dire
solo che ogni doverosa censura è stata già insabbiata. Non è possibile
che, a partire dalle elementari, venga attuato nella scuola di Stato un
autentico lavaggio del cervello di studenti e insegnanti, in contrasto
con il modello educativo voluto dai genitori. La responsabilità
educativa primaria appartiene alle famiglie anche nella scuola di Stato.
Se questa è la strategia del Governo, sui temi dell’educazione non sarà
possibile alcun sostegno alla sua azione”.
Fonte. agenparl.it
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