di Anna Fusina
Si chiama “Telefono
Rosso” e risponde al numero 06/3050077.
Si tratta dello speciale Servizio Medico gratuito del Centro
Studi per la Tutela della Salute della Madre e del Concepito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di
Roma nato col sostegno della Regione Lazio.
Il Servizio è stato fondato presso il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” nel 1988 e,
dall’anno 2000, è parte integrante dell’Istituto di Clinica Ostetrica e
Ginecologica, Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita
Nascente di tale Policlinico.
Telefono Rosso (al costo della sola
telefonata) è attivo lunedì, mercoledì e
venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e
il martedì e il giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00 e fornisce
consulenze mediche in fase preconcezionale, in gravidanza o durante
l’allattamento a chiunque ne faccia richiesta: coppia, donna, personale
sanitario o parasanitario.
In particolare, questo Servizio fornisce informazioni
circa i rischi materno-fetali in caso di assunzione di farmaci (ad esempio, se un
farmaco assunto nelle prime fasi della gravidanza produca una malformazione
congenita, quale e con quale probabilità ), esposizione a radiazioni ionizzanti, esposizioni
professionali, infezioni e patologie materne o per altri problemi in gravidanza.
Inoltre, consiglia le terapie farmacologiche più
opportune nelle varie fasi della gravidanza o in epoca preconcezionale,
suggerendo anche eventuali approfondimenti diagnostici.
La consulenza viene effettuata da Medici Specialisti
in Ostetricia e Ginecologia con particolari competenze nel campo della Medicina
Prenatale e dell’assistenza alla gravidanza ad alto rischio e della Teratologia
Clinica.
La consulenza, che è un vero e proprio atto medico,
rimane nell'ambito del colloquio telefonico, a meno che la paziente non
necessiti di particolari indagini o approfondimenti diagnostici o clinici che
possono essere eseguiti presso il Servizio
di Diagnosi e Terapia Prenatale o nella Divisione
di Patologia Ostetrica e Ginecologica del Policlinico "A. Gemelli".
La valutazione del possibile rischio
riproduttivo si avvale, oltre che delle specifiche competenze degli
operatori, anche di banche dati disponibili a livello
internazionale, quali TERIS e REPROTOX, nonché della
sistematica revisione della letteratura scientifica attraverso
la consultazione in tempo reale delle pubblicazioni mediche più recenti (MEDLINE).
Inoltre, il Telefono Rosso è integrato nella rete
dei Servizi omologhi (Teratology Information
Services) Europei (ENTIS) ed Extraeuropei (OTIS), con i quali
esiste un rapporto continuo di scambi di informazioni, relative soprattutto
alle problematiche che risultano più rare o nuove.
Secondo i dati elaborati
dal Centro
Studi per la tutela della salute della madre e del concepito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di
Roma, nell’ultimo triennio di attività del Telefono Rosso (2010-2012) sono state eseguite 14.209 consulenze telefoniche
provenienti da tutto il territorio nazionale: dal Nord 21%; dal Centro 51%; dal
Sud e Isole 28%.
Nel
75% dei casi ha chiamato la donna; nel 15% il marito; nel 9% il medico e
nell’1% un operatore socio-sanitario.
La
donna che chiama ha un’età media di 31 anni, con figli nel 58% dei casi e con
scolarità medio-alta nel 78% dei casi. L’86% delle pazienti chiama in
gravidanza, prevalentemente nel I trimestre (69%); nel 10% dei casi in epoca
preconcezionale e nel 4% dei casi in allattamento.
Il
quesito posto è di tipo retrospettivo nel 71% dei casi (ad es.: “ho preso un
farmaco… che rischi corre il mio bambino?…”) e prospettico nel 29% (ad es.:
“posso prendere questo farmaco in gravidanza?”). Il motivo prevalente della
chiamata è relativo all’esposizione a farmaci (78%), quindi a infezioni (7%) e
a radiazioni diagnostiche (7%).
E’
stato evidenziato un aumento del rischio naturale per malformazione solo nel 3%
dei casi con possibilità di quantificarlo precisamente nel 71% dei casi ma qualificandolo
nel 100% dei casi.
L’aumento
del rischio naturale è stato attribuito nel 65% dei casi a farmaci, nel 30% a
infezioni e nel 5% ad altre cause.
Tra
i farmaci teratogeni il ruolo predominante spetta agli antiepilettici (59%), ad
esempio acido valproico, carbamazepina; quindi agli antitiroidei e al litio
(14% rispettivamente); ai retinoidi (2%) e ad altri farmaci (10%).
Una sola
telefonata è stata sufficiente per concludere la consulenza nel 99% dei casi,
il restante 1% ha richiesto un periodo di ulteriore approfondimento da parte
dell’operatore e la paziente è stata richiamata entro 2-3 giorni.
Laddove la
gravidanza è stata ritenuta a rischio o è stato necessario consigliare esami
diagnostici di II/III livello é stata offerta la possibilità di effettuare
controlli presso le strutture della Clinica Ostetrica del Policlinico
“Agostino Gemelli”. Il 2 % delle pazienti che hanno consultato il Telefono
Rosso ha usufruito di tale opportunità .
In diversi casi le donne che chiamano questo servizio
sono già indirizzate all’interruzione volontaria della gravidanza, spesso a
seguito del consiglio di operatori sanitari, poiché spaventate dai possibili fattori di
rischio. Nel 97% dei casi, tuttavia, i consulenti di Telefono Rosso non riscontrano l’aumento del rischio naturale per
malformazione e l’84% delle donne, così tranquillizzate, proseguono la
gravidanza.
Si comprende quindi quanto sia importante diffondere
la conoscenza del Telefono Rosso.
Vanno informati soprattutto i medici di base, ginecologi e consultori,
psichiatri, farmacie, laboratori analisi, studi di radiologia e altri medici
specialisti.
Fonte: vitanascente.blogspot.it
Fonte: vitanascente.blogspot.it
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