domenica 4 dicembre 2011

La pillola ellaOne: un’altra conferma del piano inclinato

Autore: Tanduo, Luca e Paolo  Curatore: Leonardi, Enrico
Fonte: CulturaCattolica.it

mercoledì 30 novembre 2011

Dopo approvazione da parte dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco che ha ritenuto la “pillola dei 5 giorni dopo” ellaOne un contraccettivo di emergenza, simile alla “pillola del giorno dopo”, e non un farmaco abortivo, con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale essa diventa commerciabile anche in Italia.
Potrà essere messa in vendita nelle farmacie italiane come farmaco di classe “C”, ovvero a carico del paziente, avrà un costo di 35 euro e potrà essere impiegata solo da donne che avranno effettuato preventivamente un test di gravidanza.
Questa limitazione, che pure ha creato non poche polemiche, è solo una magra consolazione per chi si opponeva ad una nuova banalizzazione dell’aborto e della sessualità specie tra i giovani. Inoltre non sarà possibile controllare se le donne che riceveranno la pillola la useranno subito o la terranno per un successivo rapporto non protetto nel quale potrebbe invece risultare positivo il test della gravidanza.
La pillola ellaOne agisce tra il momento della fecondazione e quello dell’annidamento nell’utero, sfruttando l’azione del principio attivo ulipristal acetato, ovvero la versione sintetica dell’ormone sessuale femminile chiamato progesterone. Secondo la casa farmaceutica il principio attivo dell'ulipristal acetato contenuto in ellaOne consente di ridurre del 98% il rischio di gravidanza indesiderata se assunto entro i 5 giorni successivi al rapporto considerato a rischio. Le percentuali diminuiscono se la pillola è assunta oltre le 120 ore. Secondo chi sostiene questo farmaco, il solo effetto indotto è quello di inibire e ritardare il rilascio dell’ovulo da parte delle ovaie attraverso una sorta di “simulazione di fecondazione”, in modo da impedire che avvenga una fecondazione, ma la realtà è diversa: infatti l’azione anti-ovulatoria sembra manifestarsi regolarmente soltanto all’inizio del periodo fertile (il secondo e terzo giorno fertile del ciclo), inoltre è opportuno ricordare che l’effetto della pillola parte dal momento dell’assunzione della stessa. In caso di rapporto in periodo non fertile l’assunzione della pillola sarebbe inutile. In caso di rapporto non protetto nel periodo fertile del ciclo l’assunzione della pillola ellaOne non sarà efficace come contraccettivo perché l’ovulazione avrà avuto già luogo, la fecondazione potrebbe quindi essere avvenuta prima dell’assunzione. Si avrà esclusivamente un’azione anti-annidamento, cioè contragestativo, cioè abortivo. Assurdo sostenere che la gravidanza ha inizio quando l’embrione si annida, la gravidanza inizia con il concepimento. Gli ultimi studi dicono che l’embrione già nelle tube nel percorso che lo porta verso l’utero scambia messaggi tramite ormoni con la madre.
Ancora una volta si realizzerà un aborto a domicilio. Sì, perché il farmaco attraverso il principio attivo ulipristal acetato contribuisce anche ad impedire l’annidamento dell’embrione nel caso in cui sia avvenuta la fecondazione, modificando l’endometrio e il rivestimento uterino di modo che questo non sia predisposto a supportare un’eventuale gravidanza. Sul sito dell’HRA pharma si trova “The primary mechanism of action is thought to be inhibition or delay of ovulation, but alterations to the endometrium may also contribute to the efficacy of the medicinal product”.
La donna sarà sottoposta ad un grosso dosaggio ormonale e sarà lasciata ancora più sola, l’uomo sarà ancora meno coinvolto. Questo avrà sicuramente un impatto a livello educativo. Le conseguenze a livello psicologico dell’avvenuto aborto non saranno per nulla minori per le donne; un sessuologo e psicoterapeuta su Avvenire dice “abortire con una pillola realizza quello che si definisce "proporzionalità traumatica", ossia l’idea che la sofferenza è minore se l’embrione è più piccolo. In realtà, è sempre presente nella donna il senso di colpa, tipico della sindrome del post-aborto”. Inoltre nessuno indica e ricorda le controindicazioni delle pillole, si parla tanto di salute della donna e non si dice mai che assumere ormoni o alterarne le dinamiche può creare problemi alle donne che li assumono, se pensiamo poi che la maggior parte delle “utenti” saranno giovanissime già possiamo immaginare i risultati.
Dovrebbe far riflettere quanto è possibile trovare sul sito dell’HRA pharma: sul Summary of product characteristics della pillola ellaOne troviamo scritto “Children and adolescents: Safety and efficacy of Ellaone was only established in women 18 years and older”, eppure noi lasceremo che sia possibile reperirlo in tutte le farmacie anche alle minorenni. La Società italiana della contraccezione SIC e la Società Medica Italiana per la Contraccezione SMIC il 6 giugno 2011 hanno emanato un paper nel quale sostengono che in base alle leggi vigenti, la prescrizione e somministrazione dei contraccettivi d’emergenza è consentita anche a minorenni fino a 13 anni d’età. Negli ultimi anni con la diffusione dell’uso delle pillole come la Norlevo, 360mila confezioni all’anno distribuite in Italia, il 55% di esse alle giovanissime, si è contemporaneamente registrato un costante incremento nell’abortività spontanea; gli aborti spontanei sono aumentati di 11.000 unità all’anno nel 2001 (+20%), di 17.000 all’anno nel 2005 (+30%) e di 22.000 unità all’anno nel 2007 (+37%), con incrementi del +67% nel 2005 e +80% nel 2010 nelle giovanissime.

In questo paper inoltre si oppongono a quanto scritto dal Consiglio Nazionale di Bioetica (CNB) il 28-5- 2004, e al Codice di deontologia medica del 2001 art.22 che stabiliscono una “clausola di coscienza” per i medici nelle prescrizioni di contraccettivi d’emergenza che contrastino con la propria coscienza. Si oppongono alla nuova presa di posizione del CNB del 25-02-2011 che estende la “clausola di coscienza” anche ai farmacisti. Questo sta diventando un punto decisivo, infatti, spostando il tema dell’aborto e la sua realizzazione dall’ospedale all’uso farmacologico di queste pillole, decisivo diventa il diritto dei farmacisti di obiettare secondo coscienza, anche di fronte a prescrizione medica. Purtroppo in Italia anche l’ordinamento giuridico andrebbe aggiornato per evitare equivoci e proteggere questo diritto. Non si tratta, infatti, di farmaci salva vita; inoltre il tentativo di imporre ad ogni farmacia un medico non obiettore contrasta con la realtà dei fatti, converrebbe allora sostenere che all’interno della stessa ASL il farmaco debba essere reperibile senza imporre nulla alle farmacie che si opponessero alla vendita di questi farmaci potenzialmente abortivi. I numeri se letti bene parlano chiaro.
La commercializzazione di queste pillole ha anche un aspetto economico non secondario. L’HRA Pharma, la farmaceutica francese è già produttrice della pillola della giorno dopo. Impressiona il fatturato di questa azienda francese, 43,7 milioni di euro nel 2010 con un utile di 7,53 milioni. Solo in Italia con la vendita della pillola del giorno dopo ha avuto utili di 82.663 euro (dati tratti da èVita del 17 novembre 2011). Significativi sono gli scopi che si prefigge quest’azienda, come si trova facilmente sul sito dell’HRA Pharma: “Mettere a disposizione delle popolazioni più povere i propri prodotti è uno degli impegni aziendali che proprietà e management hanno assunto fin dal primo momento. HRA ha profuso sforzi significativi nello stabilire legami consolidati con ONG internazionali e autorità locali. L’Azienda partecipa a numerose iniziative che hanno lo scopo di promuovere l’educazione alla contraccezione e di facilitare l’accesso ai prodotti nelle aree più remote e povere del mondo”. Nella versione inglese che descrive il NorLevo program lanciato nel 2001 appare chiaro quali sono gli elementi da contrastare perché impediscono una più rapida diffusione dei loro prodotti “to facilitate access to emergency contraception for women on low incomes or who live in remote areas, or those countries where traditionally, social and religious norms and government policies have restricted access to emergency contraception”.

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