giovedì 24 ottobre 2013

Fondazione "Novae Terrae" e promozione dei diritti umani






di Anna Fusina


E' stata recentemente costituita la Fondazione “Novae Terrae”, una istituzione che, nelle idee dei suoi fondatori, ha lo scopo di promuovere iniziative di approfondimento culturale e di ricerca sul tema dei diritti umani sotto il profilo giuridico, filosofico, antropologico, politico ed economico.
Ne parliamo con il Dott. Luca Volonté, Presidente della Fondazione  e Presidente onorario EPP-CD all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.

- Dott. Volonté, quando e perchè è stata costituita la Fondazione Novae Terrae?
Dott. Luca Volonté: La Fondazione Novae Terrae è stata costituita qualche anno fa, ma ora si rilancia. Lo scopo e la ragione sociale rimangono invariate: promuovere i diritti umani e sviluppare studi e collaborazioni internazionali e nazionali.
Devo ammettere che l'impegno al Consiglio d'Europa mi ha permesso di allargare orizzonti ed amicizie e rilanciare così l'idea di una Fondazione di servizio, sussidiaria, la chiamiamo noi: uno strumento che possa permettere un reale confronto tra coloro che già operano nella promozione e nella difesa di valori umani (in particolare, vita e dignità umana, famiglia, libertà religiosa e di educazione), affinché si possano scambiare 'buone pratiche', ma anche attivare azioni di 'mutuo soccorso'.
La seconda caratteristica che vogliamo darci, nasce anch'essa dall'operosa pratica sviluppatasi all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ed è quella di unire in questa opera tutti coloro che guardano a questi diritti umani in modo univoco, anche se partono da diverse radici religiose: cristiani cattolici, ortodossi, evangelici, anglicani, musulmani, ebrei etc.
Non vogliamo stimolare dibattiti teologici, bensì pratiche operose per meglio promuovere questi diritti umani fondamentali violati e limitati in moltissimi Paesi del mondo, non solo nella nostra Europa.

- Quali sono gli obiettivi della Fondazione?

Dott. Luca Volonté: Vogliamo concentrare la nostra attenzione e le nostre azioni a questi quattro diritti umani fondamentali, nella loro ampia accezione: vita e dignità umana, famiglia, libertà religiosa e libertà/diritto alla libertà di educazione.
Essi ci appaiono oggi violati e fortemente limitati in molti paesi del mondo, perciò è urgente rilanciarli nella loro bellezza e efficacia con una lavoro che parta dall'amicizia operosa tra coloro che già fanno questo a livello nazionale ed internazionale. Non vogliamo sostituirci a nessuno, rispettiamo tutti e perciò vogliamo facilitare che i talenti di ciascuno siano messi a miglior frutto di molti.

- In che cosa si concentrerà l'attività della Fondazione “Novae Terrae”?

Dott. Luca Volontè: L’attività della Fondazione si concentrerà sulla promozione, organizzazione e finanziamento di conferenze, simposi, congressi, giornate di studio e iniziative culturali similari, procedendo alla pubblicazione dei relativi atti e documenti; si procederà, inoltre, alla cura e alla realizzazioni di indagini, disamine, ricerche, studi, scambi ed ogni altra forma di pubblicazione o iniziativa editoriale.
Si effettueranno seminari pubblici e ristretti solo ai membri del comitato scientifico e delle diverse accademie della fondazione, sponsorship e partnership negli avvenimenti internazionali su questi temi, creazione e sviluppo di networks diversi (parlamentari nazionali, reti internazionali, uomini cultura e mass media).
Molti guardano con grande attenzione a questo tentativo, spero che la loro fiducia sia un buon auspicio per la nostra opera che, ovviamente, abbiamo messo nelle mani della Provvidenza e della Madonna.
Con CitizenGo (http://www.citizengo.org) abbiamo una partnership efficace: loro sono i migliori protagonisti nel coinvolgere e sensibilizzare i cittadini tramite petizioni e strumenti di pressione via mail e social networks. Il loro lavoro internazionale e la loro comprovata esperienza e personale amicizia certamente saranno uno strumento importante per noi e  noi stessi forniremo loro un ampio appoggio.
Per approfondimenti: http://www.novaeterrae.eu/

mercoledì 23 ottobre 2013

Abortire i bambini down? Ma Emmanuel è un genio!



Sta facendo il giro del web e commuovendo tutti la storia di Emmanuel Joseph Bishop, 16 anni, talento prodigioso con la sindrome di Down. Parla tre lingue, tiene conferenze negli USA e nel resto del mondo, suona il violino e si è già esibito in concerti con orchestre sinfoniche. La maggior parte dei suoi coetanei vanta le capacità di aver superato il record del videogioco del momento, mentre Emmanuel ha già una formazione pluri-settoriale che meraviglia: a due anni cominciava a leggere e a tre era capace di leggere parole in francese, a soli sei anni lesse il discorso di benvenuto dell’Associazione Nazionale Sindrome di Down, e lo fece in tre lingue per una platea di più di seicento persone. Nello stesso periodo iniziò a suonare il violino, a otto anni andava in bicicletta e vinse delle medaglie alle paraOlimpiadi degli USA, gareggiando anche nel golf e nel nuoto in cui vinse medaglie nei 200 e 400 metri in stile libero. Nel 2010 suona alla Giornata Mondiale per la Sindrome di Down in Turchia, insieme a un’orchestra sinfonica, a 12 anni suona il violino in un recital in Irlanda in occasione del Decimo Congresso Mondiale della Sindrome di Down.

Beh, non c’è che dire. Eppure, in molti Paesi a questo ragazzo così speciale non sarebbe stato concesso di vivere per colpa di un cromosoma in più. Stupido, penserà il lettore. Facile pensare questo ora che Emmanuel è grande in tutti i sensi e si è guadagnato una dignità che la società di oggi rifiuta di riconoscere all’essere umano solo perché tale. Eppure, nonostante una dignità ce l’abbia da quando è stato concepito, Emmanuel dà una grande lezione al mondo di oggi, che si nasconde troppo spesso dietro parametri estetici e pseudo morali, smontando tutti gli argomenti di coloro che sono ancora favorevoli all’aborto dei bambini down. A chi la giustizia ce l’ha nel sangue e la ricerca in maniera quasi utopistica, potrebbe risultare addirittura che questo non sia giusto. Non servono dimostrazioni, dovrebbe essere naturale il pensiero che ogni essere umano è degno di vivere in qualunque condizione esso si trovi. Eppure, come a rafforzare la tesi, per coloro che ancora dubitano o non credono ancora, Emmanuel come tanti altri ragazzi down, turbano il pensiero dominante e semplicistico con la forza e la gioia della loro stupenda vita.

Emmanuel si sforza di mostrare al mondo che i disabili sono uguali agli altri, che hanno dei carismi e delle qualità che vanno oltre la disabilità e persegue questo suo obiettivo attraverso delle azioni concrete, che riporta nelle sue testimonianze:

  • Evidenziare le competenze, talenti, doni e le potenzialità dei bambini con questa disabilità.
  • Contrastare le basse aspettative nella sindrome di Down.
  • Dimostrare che la gioia di vivere non si oppone a queste persone.
  • Attenuare la prevalenza di tutto ciò detto o scritto sulla sindrome di Down proviene principalmente da persone senza questa disabilità.
Un ragazzo talentuoso e altruista, che regala un pezzo della sua vita al servizio degli altri.

E poi, ditemi che non sarebbe dovuto nascere…

Giovanna Sedda
Fonte: giovaniprolife.it 

martedì 22 ottobre 2013

“Che cos’è l’uomo perchè te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jerome Lejeune”

 

L’Associazione Medicina e Persona del Piemonte, in collaborazione con l’Associazione ‘Il Cammino’ e con il Centro Culturale Piergiorgio Frassati e grazie al patrocinio della Regione Piemonte, propone la mostra dal titolo “Che cos’è l’uomo perchè te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jerome Lejeune” curata dall’Associazione Euresis e dalla Fondazione Jerome Lejeune con il contributo dell’Associazione Nazionale Medicina e Persona.
La mostra sarà esposta presso il Centro Incontri della Regione Piemonte in corso Stati Uniti 23 a Torino seguendo il seguente orario: lunedì 21 ottobre h 9-­-19; martedì 22 ottobre h 9-­-20.30; mercoledì 23 ottobre h 9-­-19; giovedì 24 e venerdì 25 ottobre h 17-­-20; sabato 26 ottobre h 9-­-13.
Sono previste visite guidate prenotabili all’indirizzo email: prenotamostra@gmail.com.
Martedì 22 ottobre ore 20.45 si terrà l’incontro di presentazione della mostra con l’intervento del prof. Strippoli, genetista dell’Università di Bologna e la testimonianza di Walter Dal Pos, Letizia Salanitro e Stefano Lovato.

Breve presentazione della mostra.
La mostra mette a tema l’uomo e il suo destino. Quella che viene proposta è un‘indagine sulla “natura umana” a partire dalla testimonianza di Jerome Lejeune, seguendo gli sviluppi della genetica clinica e attraverso un confronto con le più recenti acquisizioni della biologia evoluzionista sul determinismo genetico.
Il prof. Lejeune è lo scopritore della trisomia del cromosoma 21, l’alterazione che causa la sindrome di Down.
Lejeune è stato ricercatore e medico, in particolare un medico pediatra: la sua rigorosa ricerca scientifica è stata mossa dal desiderio di conoscere la genetica umana per poter curare; e curare per Lejeune significa prendersi cura della persona, di ogni singolo malato.
E’ un’esperienza professionale e umana fondata su una precisa visione dell’uomo e della realtà che ha alimentato le sue decise prese di posizione pubbliche in favore della vita: visione sintetizzabile nell’idea che ogni uomo sia “unico” e “insostituibile” e come tale vada guardato.
Dalle scoperte di Lejeune ad oggi la genetica ha fatto grandi progressi: conosciamo gran parte dei geni dell’uomo e l’intera sequenza del suo DNA; in tal modo diventa possibile individuare le basi genetiche di numerose malattie.
Questa evoluzione fa sorgere inevitabili interrogativi: qual è lo scopo di tali pratiche? Quali informazioni possiamo ricavarne? E’ proprio vero, come alcuni sostengono, che potremo sapere se una persona è portatrice di malattie genetiche, se è predisposta a malattie degenerative, addirittura quali saranno le sue doti, il suo carattere, le sue inclinazioni? Soprattutto, queste conoscenze servono a curare meglio?
All’interno della mostra viene sottoposta a critica l’idea, per altro molto diffusa, che ogni organismo vivente sia la somma di tanti “geni per” ogni caratteristica umana.
La moderna biologia evolutiva ci dice che il corredo genetico più che un “programma esecutivo” è un insieme di “strumenti” che l’organismo biologico usa, insieme a molte altri fonti di informazione, per costruire la sua vita.
Riaffiora dunque quell’immagine, cara a Lejeune, dell’unicità irriducibile dell’uomo e della contingenza di ogni essere vivente: potevamo non esserci, invece ci siamo. Questo sguardo sul reale non può non essere una continua e inesauribile fonte di sorpresa e di domanda.
Clicca qui per maggiori informazioni

giovedì 17 ottobre 2013

Uno di Noi: Conferenza Stampa a Venezia



ll  18 ottobre   avrà luogo  la conferenza stampa per la conclusione, nella regione Veneto, dell’iniziativa europea del "Comitato europeo delle organizzazioni pro-life" “Uno di Noi”, volta ad ottenere la protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano fin dal concepimento.

La conferenza stampa  si svolgerà alle ore 11.30 presso l’Hotel  Russott, via Orlanda 4 – Venezia (tel. 041 5310500 - fax 5312278 ).

Nell’occasione verranno  presentate le adesioni raccolte in Italia ed in Europa  e  verranno forniti i dati della partecipazione all’iniziativa nella regione Veneto.

Introduce:
-         Guido De Candia,  Presidente della Federazione dei Movimenti e Centri di aiuto vita del  Veneto

Partecipano:
- Mariagrazia Colombo,  portavoce del comitato italiano per Uno di Noi
- Giuliana Filipetto e Mario Bolzan, coniugi  Presidenti  del Forum  Veneto               delle  Associazioni Familiari


Per eventuali contatti:

Dott. Guido De Candia- Presidente  Federazione MPVCAV Veneto – cell. 3358347856 - email:    guido.de.candia@alice.it

Prof Giulio Bianchi – Vicepresidente Federazione MPVCAV Veneto –cell. 3402702523 – email:  giulio_bianchi1@tin.it

venerdì 11 ottobre 2013

I Francesi plebiscitano il Professor Jérôme Lejeune per il Pantheon



Comunicato Stampa pubblicato l’11/10/2013 



Consultazione sul Pantheon: il Prof. Jérôme Lejeune è stato plebiscitato ed è arrivato 10° su ​​più di 2000 persone proposte. La Fondazione Jérôme Lejeune esulta di questo risultato che mette in evidenza l’attualità delle sue battaglie: ricercare, curare e difendere le persone con malattie genetiche della mente.

Su richiesta del Presidente della Repubblica, il Centro dei musei  nazionali  ha lanciato una  consultazione su internet per permettere ai  francesi  di proporre delle persone che vorrebbero vedere entrare nel Pantheon. A questa  consultazione nazionale hanno partecipato oltre 30.000 persone.  Jérôme Lejeune si  trova plebiscitato  in  decima  posizione su  2000 proposte raccolte!  La Fondazione Jérôme Lejeune esulta di  questo risultato, che sottolinea la modernità e l’attualità di questo grande uomo.

 Jérôme Lejeune decide molto  presto di concentrarsi sulla situazione di sconforto dei bambini con disabilità intellettiva e delle loro famiglie. Ha dedicato loro la sua vita. Nel  1958 scopre la causa genetica del mongolismo che egli rinomina trisomia al fine di cambiare lo sguardo e l’ostracismo  che ne colpisce i pazienti.  La sua scoperta apre la strada alla genetica moderna. Le sue ricerche permettono la scoperta di altre malattie cromosomiche, tra cui la "sindrome del  Cri du Chat”.  Il suo consulto presso l’Ospedale  Necker  diventa  uno dei più riconosciuti al mondo, con più di 9000 pazienti  trattati. La sua fama internazionale è immensa: egli riceve  il premio Kennedy da John F. Kennedy, il Premio William Allan (la più alta distinzione nel campo della genetica), ma anche il premio Léopold Griffuel per il suo lavoro sul cancro.

Jérôme Lejeune  vuole soprattutto arrivare a guarire i malati. Egli dedica tutte le sue energie alla ricerca scientifica e con sua  grande disperazione egli constata le derive della sua scoperta: sopprimere il malato che non si arriva a guarire, invece che cercare di curarlo.  Jérôme lotta  contro i progetti che portano alla eliminazione, e cerca di difendere la vita umana attraverso numerose conferenze in tutto il mondo.

Esperto all’ONU sugli effetti delle radiazioni nucleari, è il primo rappresentante ufficiale del   Vaticano presso   l'URSS,  incontra Breznev allo scopo di lottare contro la proliferazione nucleare ed i pericoli derivanti dall'uso della bomba nucleare. Nel  1981 viene eletto all'Accademia delle Scienze morali e politiche (Francia) . Nel 1994 diventa il primo Presidente della Pontificia  Accademia per la Vita , fondata da Papa Giovanni Paolo II.  Muore a  Pasqua del  1994 in conseguenza di  un cancro.

La Fondazione Jérôme Lejeune sviluppa e continua il suo lavoro sulle malattie genetiche dell'intelligenza: cercare il finanziamento di centinaia di ricercatori in tutto il mondo, curare attraverso la consultazione medica  e la ricerca della  cura e difendere la vita umana lungo tutto il suo corso attraverso campagne di informazione e di sensibilizzazione.

Giovedì  17 Ottobre  la quarta edizione del  Premio Internationale  Sisley - Jérôme Lejeune (http://www.fondationlejeune.org/blog/10-evenement/413/prix-sisley-jerome-lejeune-2013)  ricompenserà due ricercatori internazionali e tre giovani ricercatori francesi che lavorano sulla trisomia 21 proseguendo  il lavoro del professor Lejeune.


(articolo originale in http://www.fondationlejeune.org)
Traduzione a cura di Anna Fusina pubblicata in  vitanascente.blogspot.it