di Anna Fusina
Nella seduta della Camera nr. 408 del 14 aprile scorso, l'On. Gian
Luigi Gigli ha presentato un'interrogazione al Ministro della
Salute, Beatrice Lorenzin, relativamente ad ellaOne, la cosiddetta
“pillola dei 5 giorni dopo”.
L'On. Gigli rileva che, con interpellanza urgente dell'8 gennaio
scorso era stata segnalata al Governo l'incongruenza evidente fra
l'informazione contenuta nel foglietto illustrativo del farmaco
ellaOne (Ulipristal acetato, la pillola dei cinque giorni dopo) e
quanto invece emerge dalla letteratura medica e, seppure contraddetto
dalle conclusioni, anche dai documenti ufficiali dell'EMA (Agenzia
europea dei medicinali).
L'On. interpellante sottolinea infatti che ellaOne, presentata come
farmaco che previene l'ovulazione e il concepimento, ha una possibile
efficacia anti-annidamento: può impedire cioè che un figlio già
concepito si annidi nell'utero materno. “I dati in letteratura
medica - aggiunge l'On. Gigli - suggeriscono che proprio questa sia
la modalità d'azione prevalente del farmaco.”
In risposta all'interpellanza dell'8 gennaio, il Ministro della
salute aveva annunciato l'intenzione di effettuare un approfondimento
tecnico presso il Consiglio superiore di sanità allo scopo di
approfondire i profili di sicurezza del medicinale e di esprimersi
nuovamente alla luce della intervenuta variazione a livello
comunitario.
L'On. Gigli osserva che dagli organi di stampa si è appreso che il
parere del Consiglio superiore di sanità è stato consegnato al
Ministro il 10 marzo 2015, ma ad oggi, tuttavia, detto parere non è
stato ancora reso pubblico.
Frattanto, in data 25 marzo 2015, l'AIFA ha deciso di trasformare
l'ulipristal acetato in un prodotto da banco, limitando la necessità di prescrizione medica
alle sole minorenni.
L'On. Gigli ribadisce l'importanza che il parere del Consiglio
superiore di sanità venga reso noto: “Una corretta informazione è
dovuta alle donne, - afferma l'On. interpellante - affinché esse possano conoscere i farmaci che sono messi a loro disposizione:
la scelta, in caso contrario,non sarebbe libera ma condizionata da una falsa informazione. Ne
seguirebbe l'impossibilità di un consenso informato in un campo, quello della procreazione, a elevato
impatto esistenziale”.
“L'informazione – prosegue l'On. Gigli - è altresì
indispensabile per i medici e, più in generale, per tutti gli
operatori sanitari. Non può prescinderne, infatti, un esercizio
della professione che voglia essere libero e consapevole, nonché
rispettoso di una utenza che anche nel ricevere una informazione
corretta e completa deve sentirsi rispettata e resa responsabile.”
L'On. Gigli evidenzia quindi l'opportunità che sia reso pubblico il
testo integrale del parere espresso dal Consiglio superiore di sanità
in data 10 marzo 2015, in risposta ai quesiti illustrati nella
interpellanza citata, e chiede se, in relazione al meccanismo
d'azione di ellaOne, il Consiglio superiore di sanità abbia chiarito
se si possono escludere effetti anti-annidamento e se, per la
similarità con la molecola del mifepristone, sia stato escluso
l'effetto abortivo per assunzione di dosi multiple del farmaco.
Fonte:
vitanascente.blogspot.it
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